

Sinossi
Introduzione di Lanfranco Binni
Traduzioni di Franco Cordelli e Elina Klersy Imberciadori
Gide scrive Paludi sul finire del 1894, dopo la grande avventura africana, il viaggio nel Maghreb compiuto tra l’ottobre 1893 e il giugno 1894 nel corso del quale ha scoperto una vitalità sconosciuta. È un raffinato diario intimo in cui confessa il proprio mal di vivere, il rifiuto di una letteratura separata dalla vita, l’insofferenza per gli stanchi rituali della «palude» letteraria parigina, stagnante e avvelenata dalla noia. Se Paludi segna la rottura, il regolamento di conti con un modo di vivere da cui lo scrittore è ormai deciso a prendere le distanze, I nutrimenti
terrestri (1897) è un manuale di evasione e di liberazione in cui, sulle orme di Nietzsche, diviene esplicito il bisogno di affrancare il desiderio dalle remore del conformismo. Dedicato a Natanaele, un adolescente ancora prigioniero di vecchi schemi culturali e sociali, affinché apprenda ad amare l’esistenza senza pregiudizi, senza ansia di possesso, seguendo consapevolmente una propria morale, è il manifesto del definitivo superamento dell’educazione puritana, in nome di una vita da vivere con gioia, fervore, attesa abbandonandosi pienamente alla felicità degli istinti.
- ISBN: 8811368243
- Casa Editrice: Garzanti
- Pagine: 272
- Data di uscita: 11-05-2004
Recensioni
I due testi di Gide presenti in questo volume traducono in maniera esemplare la sensibilità dell'Estetismo unificandolo con la componente morale ed etica rigettata invece dagli esponenti del movimento per fare della propria vita un'opera d'arte: in ciò si scorge un elemento di novità rispetto al per Leggi tutto
André Gide, Premio Nobel per la letteratura del 1947, scriveva questi due capolavori solo per darmi la possibilità di leggere svariati anni dopo una frase che avevo letto spesso, citata da altre parti: "Famiglie! Vi odio! Focolari chiusi; porte serrate; geloso possesso della felicità". Tanto mi è bas Leggi tutto
essere cieco per credersi felice. Credere di non vedere bene per non cercare di vedere poiché: non possiamo non vederci infelici. Ma non è felice, amico mio, crede di esserlo perché non si rende conto del suo stato, sai bene che se alla mediocrità si aggiunge la cecità, la cosa diventa ancora più t Leggi tutto
Citazioni
Al momento non ci sono citazioni, inserisci tu la prima!