

Sinossi
Chi muove i fili della politica italiana? Quali scambi si fanno, ogni giorno, nei ministeri? Su quali soluzioni al limite della legge si fonda la ragion di Stato? Un capo di gabinetto svela dall'interno le regole non dette e i segreti inconfessati dei palazzi del potere. "Ogni tanto qualcuno mi chiede che mestiere faccio. Non ho ancora trovato una risposta. La verità è che una risposta non esiste. Io non faccio qualcosa. Io sono qualcosa. Io sono il volto invisibile del potere. Io sono il capo di gabinetto. So, vedo, dispongo, risolvo, accelero e freno, imbroglio e sbroglio. Frequento la penombra. Della politica, delle istituzioni e di tutti i pianeti orbitanti. Industria, finanza, Chiesa. Non esterno su Twitter, non pontifico sui giornali, non battibecco nei talk show. Compaio poche volte e sempre dove non ci sono occhi indiscreti. Non mi conosce nessuno, a parte chi mi riconosce. Dal presidente della Repubblica, che mi riceve riservatamente, all'usciere del ministero, che ogni mattina mi saluta con un deferente 'Buongiorno, signor capo di gabinetto'. Signore. Che nella Roma dei dotto' è il massimo della formalità e dell'ossequio. La misura della distinzione. Noi capi di gabinetto non siamo una classe. Siamo un clero. Una cinquantina di persone che tengono in piedi l'Italia, muovendone i fili dietro le quinte. I politici passano, noi restiamo. Siamo la continuità, lo scheletro sottile e resiliente di uno Stato fragile, flaccido, storpio fin dalla nascita. Chierici di un sapere iniziatico che non è solo dottrina, ma soprattutto prassi. Che non s'insegna alla Bocconi né a Harvard. Che non si codifica nei manuali. Che si trasmette come un flusso osmotico nei nostri santuari: TAR, Consiglio di Stato, Corte dei conti, Avvocatura dello Stato. Da dove andiamo e veniamo, facendo la spola con i ministeri. Perché capi di gabinetto un po' si nasce e un po' si diventa. La legittimazione del nostro potere non sono il sangue, i voti, i ricatti, il servilismo. È l'autorevolezza. Che ci rende detestati, ma anche indispensabili. Noi non siamo rottamabili. Chi ha provato a fare a meno di noi è durato poco. E s'è fatto male. Piccoli, velleitari, patetici leader politici. Credono che la storia cominci con loro".
- ISBN: 880789792X
- Casa Editrice: Feltrinelli
- Pagine: 288
- Data di uscita: 02-06-2023
Recensioni
Se le cose scritte sono vere, la situazione può essere sia grave sia comica. Lo stile è detestabile, taglio che forse vuole sembrare Sorrentiniano ma che trovo odioso. Per il resto, tra i vari gossip e aneddoti che tentano di sdrammatizzare mi sembra che emerga un quadro non troppo roseo. E' evident Leggi tutto
03/03/2024 (***) Lette varie recensioni, mi stupisco di chi si stupisce. Che il deep state (nelle sue varie accezioni) sia chi gestisce davvero il paese - non solo il nostro - è il segreto di Pulcinella dei tempi moderni. Questo vale sia a livello macro (il governo di una nazione) che micro (il govern Leggi tutto
Dissacrante ma comunque utile bussola per conoscere un mondo che pare ignoto: quello dei palazzi del potere romano. Purtroppo però infrange le speranze riposte nelle istituzioni.
Lettura molto interessante per capire il funzionamento della politica e amministrazione italiana. Le dinamiche raccontate, a tratti da "gossip istituzionale", sembrano realistiche su come effettivamente funzionino le cose. Per quanto interessante, le lettura non è sempre scorrevole perché ogni parag Leggi tutto
Molto interessante. Per certi versi mi è sembrato di rivivere tante situazioni che ho vissuto nell'azienda in cui ho lavorato per 40 anni. Tutte le volte che andavo a Roma, al quartier generale dell'azienda, mi si prospettavano le stesse situazioni. Penso che la vita di Roma sia la stessa sia nel ca Leggi tutto
Il più delle volte la politica italiana non è fatta da chi finisce sui giornali. Il memoir di un capo di gabinetto è avvincente proprio perché racconta la politica dal punto di vista di chi ha talmente potere che non necessita la notorietà per sentirsi appagato. L’autore è anonimo, ma ci importa poc Leggi tutto
Alzi la mano chi sa citare i nomi di un paio di capi di gabinetto. Ok, vedo sollevarsi una mano sola laggiù, ho dimenticato di escludere quirinalisti, giornalisti parlamentari e deputati. Riproviamo? Ecco, vuoto assoluto. Ecco, ma chi sono? Cercando di riassumere brillantemente e augurandomi che le fi Leggi tutto
Un po’ fasullo Leggendo si ha la netta impressione che sia un giornalista e non un capo di gabinetto. Molto superficiale in alcuni passaggi del processo legislativo. Le notti della finanziaria sembrano descritte da qualcuno che le ha viste solo dall’anticamera della commissione. E probabilmente è cos Leggi tutto
Rivoltante ma esemplificativo di uno stile ancora molto presente che risente, nostalgicamente, dell'influenza, nell'autore e il suo gruppo di appartenenza, del tardo-barocco e rococó. Questo Stato ha bisogno di altro, certamente non di Boiardi pronti a tutto dimentichi delle esigenze più diffuse.
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