

Sinossi
Ultima figura emblematica di una ormai classica tradizione modernista, erede e testimone di quel fecondo ambiente romeno di cui facevano parte Brancusi e Tzara, Ionesco, Eliade e Cioran, e come loro inevitabilmente esule, Nina Cassian ha percorso un tragitto artistico e umano singolare come la sua persona. Nel 1985, già titolare di una lunga carriera di successo (con qualche strappo al morso del regime), durante un soggiorno negli Stati Uniti finisce nel mirino della polizia, che ha scoperto certi suoi testi a dir poco caustici contro la politica e i politicanti del Paese: decide allora di non tornare in patria e chiede asilo politico. Qui, sostenuta e tradotta da vari poeti americani, rinasce a nuova vita. E la scelta, la riproposta, la traduzione, a volte la vera e propria ricreazione delle poesie romene precedenti l'esilio, nonché la stesura di nuovi componimenti - in romeno prima, e dopo qualche anno anche in inglese -, alimenteranno un corpus che non ha riscontri, né rivali, nell'odierno panorama poetico internazionale. Si avvertono, nella voce della Cassian, echi ravvicinati di tutta la più nobile stagione del Novecento: da Mandel'stam a Cvetaeva, da Apollinaire a Brecht a Celan, e si potrebbe risalire fino a Emily Dickinson, "sublime sorella", o anche più indietro, all'amoroso "furor" saffico.
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- Pagine: 301
- Data di uscita: 09-10-2013
Recensioni
Lei era bella e malvagia Non posso morire “Sotto nevi azzurrate/tante volte ho riposato,/ascoltando il mesto sangue/congelarsi a poco a poco,/se morir non ho potuto/è perché la neve, forse/si arrestava a metà strada/o il sorriso rimbombante/dell'amore allontanato/ritornava a vendicarsi/disgelandomi le Leggi tutto
Qualcuno ha detto che leggere una poesia tradotta è come fare una doccia con addosso un impermeabile ed io l’ho sempre trovata un’affermazione snob perché tante poesie a me sono piaciute moltissimo anche avendole lette con su la tuta da sci. Però, sbirciando la versione originale di alcune di queste Leggi tutto
"Poeti, queste specie, queste seppie che si difendono schizzando inchiostro." (Li amo, p. 207)
Pur se verrò sepolta in una terra aliena Risorgerò un giorno nella Lingua Romena
Più vivo di così non sarai mai, te lo prometto. Per la prima volta vedrai i pori schiudersi Come musi di pesce e potrai ascoltare Il mormorio del sangue nelle gallerie E sentire la luce scivolarti sulle cornee Come lo strascico di un abito; poi per la prima volta Avvertirai la gravità pungerti Come una spi Leggi tutto
Leggere queste poesie mi è sembrato come accogliere in casa una persona un tempo conosciuta e che non si è più vista e dopo anni e anni, quando meno te lo aspetti, ricompare sulla soglia di casa e chiede gentilmente se può entrare per un saluto. Ma invece di un semplice saluto, ti vengono presentati Leggi tutto
Poeti i misteriosi, gli schietti, una scatola cranica per elmo, per scudo un velo di cellofan, poeti, queste specie, queste seppie che si difendono schizzando inchiostro
Citazioni
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