Come uccidere il padre. Genitori e figli da Roma a oggi
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Sinossi
Quante volte leggiamo sui giornali che i disagi e i crimini tra le mura di casa derivano dalla crisi della famiglia, una crisi tutta moderna? Come se la famiglia fosse sempre stata un luogo di riparo, di protezione da una società ostile. Ma è davvero così? Dopo lo studio sul mondo greco di «Non sei più mio padre», Eva Cantarella ritorna sul tema centrale della famiglia e indaga le regole e la quotidianità della vita familiare nel mondo romano, per verificare attraverso le fonti l'ipotesi secondo la quale la famiglia infelice nascerebbe solo con la modernità. Con gli strumenti di studiosa del diritto e della storia antica ricostruisce costumi e abitudini delle famiglie romane, risalendo fino alle origini della civiltà che ha creato i fondamenti della nostra cultura giuridica. Dimostra così che, a partire dai Sette re di Roma, a metà dell'VIII secolo a.C., fino al VI secolo d.C. e alla stesura del Corpus iuris civilis di Giustiniano, il potere di vita e di morte dei padri sui figli è assoluto e l'uccisione del padre appartiene con impressionante frequenza alla realtà sociale di ogni famiglia romana. Cantarella si interroga sulla natura ansiogena e conflittuale dei rapporti tra padri e figli nell'antica Roma e, con una ricerca che guarda al passato per parlare del presente, mostra che le famiglie infelici non appartengono solo al nostro tempo. Da Cicerone a Ovidio, da Seneca a Giustiniano, racconta le norme che regolavano l'abbandono dei figli, la facoltà di venderli come schiavi o addirittura di ucciderli, evocando episodi di sconcertante violenza. Quella che svela è una storia tanto sconosciuta quanto decisiva per le nostre radici culturali, che ci spinge a riflettere sul carattere atavico e profondamente umano dello scontro tra le generazioni.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 139
- Data di uscita: 05-10-2017
Recensioni
Il conflitto generazionale al tempo dei Romani era molto grave, anche a causa del diritto civile in vigore a quei tempi, per cui la patria potestà non decadeva con la maggiore età del figlio ma con la morte del padre.
Quando ha scritto questo libro Eva Cantarella ha tirato le frecce, l'arco e pure la faretra ai sostenitori della cosiddetta "famiglia tradizionale"
Eva Cantarella tanta roba, non dò 5 stelle solo perché l'ho letto facendo speedrunning in due ore perché mi servivano solo alcune informazioni precise. però devo ricordarmi di cercarlo in biblioteca quando avrò più tempo e leggerlo con calma perché merita
Eva Cantarella è sempre una certezza. "Uccidere il padre" si dimostra essere una lettura semplice ma completa, capace di offrire una efficace introduzione al rapporto che intercorre tra la figura paterna (e, non meno importante, di marito) e i figli (o rispetto alla figura di marito, la moglie) nella Leggi tutto
Un saggio interessante che ha mi ha dato una prospettiva nuova, ma in un qualche modo non inaspettata, sulla societa' e sulla famiglia della Roma imperiale. Una societa' molto piu' moderna e simile alla nostra. Una societa' cristiana che, almeno a Roma e in Italia, si sviluppa in continuita' con l'i Leggi tutto
Libro interessante, abbastanza semplice anche per chi non ha letto gran che di storia romana. Molti aneddoti interessanti, usi e costumi e molto altro sull’antica roma, ma non c’è un vero collegamento alla famiglia odierna, quindi se cercate di trovare il nesso non è questo il libro adatto. Dovrebber Leggi tutto
Un saggio bellissimo sulla famiglia arcaica e la sua storia, dalla Grecia a Roma ed ai giorni nostri, per capire come le cose fossero profondamente diverse prima, parecchio profondamente diverse.
3.5⭐
Un libro un po' poco centrato che non aiuta, la dispersione temporale non favorisce un punto di vista chiaro sul tema e ne risulta fuorviante.
2.75
Citazioni
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