Il mondo della letteratura è in lutto per la morte, a 77 anni, dello scrittore americano Paul Auster, per complicazioni dovute a un cancro ai polmoni. L’autore della “Trilogia di New York” ha firmato in carriera 34 libri

Il mondo della letteratura è in lutto per la morte dello scrittore americano Paul Auster, per complicazioni dovute a un cancro ai polmoni. L’autore della “Trilogia di New York” aveva 77 anni. Come specifica il New York Times, la sua morte è stata confermata dall’amica Jacki Lyden.

Nell’aprile 2022, una grande tragedia ha colpito la famiglia dello scrittore, con la morte per overdose del figlio Daniel, arrestato pochi giorni prima con l’accusa di omicidio colposo perché la figlia di 10 mesi era deceduta per aver ingerito droga.

Lo scrittore, pubblicato in Italia da Einaudi, ha pubblicato in carriera ben 34 libri.

CANTORE DI NEW YORK

Originario del New Jersey (è nato nel ’47 a Newark), si stabilì nel 1980 a Brooklyn, ed è considerato un cantore di New York.

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Mr Vertigo Paul Auster

I SUOI LIBRI CON EINAUDI

Delle sue opere Einaudi ha in catalogo: L’invenzione della solitudine, Trilogia di New York, Nel paese delle ultime cose, Moon Palace, Leviatano, Mr Vertigo, Smoke & Blue in the Face, Lulu on the Bridge, Timbuctú, Sbarcare il lunario, Esperimento di verità, L’arte della fame, Ho pensato che mio padre fosse Dio, Il libro delle illusioni, La notte dell’oracolo, Follie di Brooklyn, Gioco suicida, Viaggi nello scriptorium, Uomo nel buio, La musica del caso, Invisibile, Sbarcare il lunario. Nel 2006 sono uscite le poesie di Affrontare la musica; nel 2009 la sceneggiatura La vita interiore di Martin Frost, da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Auster, e il volume Romanzi che riunisce la Trilogia di New York, Nel paese delle ultime cose e Moon Palace; nel 2010 Auster ha pubblicato, sempre per Einaudi, Sunset Park (ripubblicato nei Super ET nel 2012 e nel 2019); nel 2011 viene pubblicato il volume Romanzi 2, che invece raccoglie La musica del caso, Leviatano e Mr Vertigo; nel 2012, Diario d’inverno; nel 2013, nella nuova collana digitale dei Quanti Einaudi, Il taccuino rosso e Notizie dall’interno; nel 2014 Qui e ora, il carteggio con J. M. Coetzee e 4 3 2 1 (2017 e 2019, finalista al Man Booker Prize). Nel 2019, Una vita in parole. Dialogo con I. B. Siegumfeldt, nel 2022 Ragazzo in fiamme.

L’ULTIMO ROMANZO

A dicembre avevamo raccontato il suo ultimo libro, Baumgartner, in un pezzo dal titolo
“Paul Auster torna nel paese delle ultime cose”: nel romanzo un settantenne agiato cerca di colmare il vuoto lasciato dalla moglie, perduta dieci anni prima, prima con un nuovo tentativo di risposarsi, poi con la possibilità di diffondere l’opera della compagna amata. Eppure, l’assenza di qualcuno non è, in fin dei conti, un vuoto. È uno spazio denso di memoria, dove un ricordo riporta a un altro ricordo. Ancora una volta Paul Auster si soffermava sulla casualità della tragedia…

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ROMANZIERE POSTMODERNO

Auster, tra i grandi romanzieri postmoderni, è commendatore dell’Ordre des Arts et des Lettres, membro dell’American Academy of Arts and Sciences, vincitore del Premio Principe delle Asturie, del Prix Médicis e del Premio Napoli, ed è inoltre membro del PEN America.

Copertina del libro 4321 di Paul Auster tra i libri riscoperti su TikTok

“GLI EVENTI OSCURI VANNO AFFRONTATI QUANTO PIU’ APERTAMENTE POSSIBILE”

Intervistato da Sette del Corriere della Sera nel 2022, alla domanda “c’è qualche evento traumatico della sua vita che vorrebbe rimuovere o dimenticare?“, aveva risposto: “Si tratta di un argomento molto, molto importante sul quale vale la pena di soffermarsi brevemente. Quando si verificano eventi terribili, soprattutto se riguardano la morte di persone care o fatti profondamente sconvolgenti, d’impulso tendiamo a mettere l’evento da parte, a dimenticarlo perché non vogliamo soffrire. Se rimuginiamo su quanto accaduto, la nostra vita si fa più difficile, si crea un’interferenza con il nostro presente e con il nostro futuro, andare avanti diventa arduo. D’altro canto, negare completamente queste cose, i traumi che ci colpiscono tutti, nessuno escluso, ci pone in una posizione falsata rispetto alla propria vita. Questi eventi oscuri vanno affrontati quanto più apertamente possibile per poi assorbirli, renderli parte integrante di noi stessi, comprendendo infine che la vita ci porrà sempre di fronte a sfide molto serie e la modalità con cui affrontiamo queste sfide, assieme ai nostri errori, ci definisce in quanto esseri umani. Ecco perché dobbiamo assorbire queste cose pienamente e poi trovare la forza per andare avanti, senza vivere in uno stato di cecità, ma piuttosto di connessione assoluta con tutto ciò che ci circonda, che incontriamo nel nostro cammino, senza mai negare questa esperienza oscura…”.

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