Sinossi

Come e perché usare i versi del sommo poeta nella vita quotidiana

Prefazione di Claudio Giovanardi


A molti di noi è capitato spesso di esclamare, in qualità di invito a non perdere tempo con persone che non meritano la nostra attenzione, «Non ti curar di lor, ma guarda e passa!» (prima curiosità: la citazione è sbagliata! Dante scrive: «Non ragioniam di lor…»). E chi non conosce il verso «Amor ch’a nullo amato amar perdona», che tanta fortuna ha avuto nella musica italiana? Ma cosa significa? E quante volte abbiamo detto a un amico – pieno di guai fino al collo – «stai fresco»? Che cosa hanno in comune queste espressioni e le tante altre raccolte nel libro? La medesima paternità. Nascono tutte dalla penna di Dante Alighieri, il massimo genio linguistico della storia, il quale – con la sua Divina Commedia – ha incrementato vertiginosamente il patrimonio lessicale dell’italiano. Parla come Dante ospita una ricognizione dei più famosi ma anche dei meno noti versi di Dante entrati nella lingua quotidiana, per lo più usati da chi parla senza la consapevolezza della loro provenienza. L’ampia documentazione offerta in queste pagine è la prova del fatto che, se anche noi ignoriamo Dante, Dante non ignora noi, ed è sempre sulle nostre labbra, in ogni momento della «nostra vita»!

Quante volte, parlando, citiamo Dante senza saperlo? E siamo certi di citarlo bene?
Un libro che svela la presenza nascosta ma costante del sommo poeta nella nostra vita quotidiana

Hanno scritto dei suoi libri:


«Una bella esplorazione narrativa dei luoghi della Firenze di Dante.»
Ranieri Polese, Corriere Fiorentino

  • ISBN: 8822755081
  • Casa Editrice: Newton Compton
  • Pagine: 160
  • Data di uscita: 24-06-2021

Dove trovarlo

€10,00

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