

Sinossi
Pubblicato clandestinamente nel 1948, e poi in un'edizione censurata l'anno successivo, il "Diario del ladro" - che il Saggiatore propone nella storica traduzione di Giorgio Caproni e con una nuova prefazione di Walter Siti - è il più impudente, scandaloso autoritratto di Jean Genet: scritto con ispirazione agiografica, raccoglie gli anni di miseria e vagabondaggio del grande scrittore francese, che tra il 1933 e il 1939 viaggiò attraverso l'Europa vivendo di espedienti e rispondendo a leggi istintuali, in un lungo e picaresco calvario costellato di fughe, carcerazioni e dissolute liaisons sessuali. È stato accattone nel Barrio Chino di Barcellona, spacciatore di monete false in Cecoslovacchia, ha affrontato i «mostri nascosti dalla notte» che difendevano l'ingresso in Italia, ha passeggiato tra i bordelli di un Belgio intemperante e sornione, sempre fuggendo dai soldati nazisti, in Austria e in Germania, in Polonia e in Iugoslavia. Genet il milite, il mendicante, il ladro. Genet il girovago, la prostituta, l'angelo precipitato. Genet il santo che anela alla beatitudine terrestre, attraverso le sue nuove virtù teologali - furto, tradimento e sodomia -, e scrive il libro della propria Genesi, consacrandolo al culto del turpiloquio e dell'indecenza. Una storia spesso falsata, quella di Genet, dallo sguardo sublime dello stesso narratore che continuamente e imprevedibilmente la scompone e rimonta, spostando le cronologie, inventando i fatti, riscrivendo versioni sempre diverse che si contraddicono pagina dopo pagina, manipolando e correggendo gli eventi alla luce di una più grande verità: la letteratura mistifica la vita per avverarla. Ne emenda gli errori, ne nobilita le brutture, le deformità, le sproporzioni. Spezza il destino per consegnarci al mito, alla santità eterna degli eroi.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 257
- Data di uscita: 09-02-2017
Recensioni
Without a doubt one in a proper life needs to be obsessed with the early Kinks, a love of Howlin' Wolf, read the entire works of Oscar Wilde, to know that there is a big difference between Brian Jones era Rolling Stones to the current Ron Wood years, the love of Charles Shaw brand of wine, and this
Jean Genet's beautiful poetic memoir, guttural and raw and honest, and also with the most beautiful prose. It's sexually graphic at times, which as as to be expected from a queer classic. But it is also very introspective about this man's thoughts and not just a fascinating window into this time and Leggi tutto
'The Thief's Journey' is the journey into the strange and unique mind of Jean Genete; itinerant tramp and erstwhile novelist, the poetry of his prose beautifies the banality and brutality of its subject, of theft, violence, betrayal and murder, the depraved world of thieves, pimps and would-be murde Leggi tutto
«Το ημερολόγιο ενός κλέφτη» Τι να γράψω για τον Ζενέ… ειλικρινά δεν έχω λόγια… Είναι το δεύτερο βιβλίο του που τελειώνω κ έχω πάλι την ίδια θλίψη… νιώθω την ίδια συμπόνια για έναν άνθρωπο που δε γνωρίζω κ που θα ήθελα να κάτσω μαζί του σε ένα μπαρ κ να μου πει τις ιστορίες του. Μια ζωή γεμάτη κυνηγη Leggi tutto
My first work by Genet, and I’m already somewhat obsessed. “Betrayal, theft and homosexuality are the basic subjects of this book. There is a relationship among them which, though not always apparent, at least, so it seems to me, recognises a kind of vascular exchange between my taste for betrayal, Leggi tutto
«El asesinato no es el medio más eficaz para llegar al mundo subterráneo de la abyección».
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