Borderlife
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Sinossi
MESSO ALL’INDICE DAL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE D'ISRAELE PERCHÉ RACCONTA UNA GRANDE STORIA D'AMORE TRA UN PALESTINESE E UNA ISRAELIANA, IL ROMANZO HA VINTO NUMEROSI PREMI ED È SOSTENUTO DA PUBBLICO E CRITICA PER L’ALTO VALORE LETTERARIO.
AMMIRATO E RECENSITO DA AUTORI BEST-SELLER DI FAMA INTERNAZIONALE.
È autunno, a New York. Il secondo senza le Torri.
Liat ha appena conosciuto Hilmi e gli cammina accanto nel pomeriggio che imbrunisce, mentre pensa: Non hai già abbastanza guai? Fermati, finché puoi! Ma fermarsi non può, perché, nonostante le ferite, la magia della Grande Mela è ancora intatta, e Hilmi ha gli occhi dolci e grandi, color cannella, riccioli neri e un sorriso infantile che spezza il cuore. Lei è di Tel Aviv, fa la traduttrice e si trova negli USA grazie a una borsa di studio. Ha servito nell’esercito e ama la sua famiglia (Che cosa penserebbero, se lo sapessero?). Lui vive a Brooklyn e fa il pittore, e nei suoi quadri c’è sempre un bimbo che dorme e sogna il mare, quel mare di cui da ragazzo poteva cogliere appena un lembo, da lassù, al nono piano di un palazzo di Ramallah.
Che questo amore sia un’isola nel tempo, si dice lei. Un amore a cronometro, un amore a scadenza, la stessa indicata sul visto, la stessa impressa sul biglietto del volo di ritorno per Israele, verso la vita reale.
Finché, mentre oscillano tra l’ebbrezza della libertà e il senso di colpa, scoprendosi accomunati dalla nostalgia per quello stesso sole e quello stesso cielo, la vita reale non bussa davvero alla loro porta…
Bandito dal ministero dell’Istruzione israeliano in quanto «minaccia all’identità ebraica», Borderlife, una grande storia d’amore impossibile fra un’ebrea e un palestinese, ha unito i lettori di un Paese diviso, guidandoli verso quei territori dell’anima che nessuno potrà mai occupare.
- ISBN: 8830444936
- Casa Editrice: Longanesi
- Pagine: 300
- Data di uscita: 28-04-2016
Recensioni
Sono trascorse un po' di settimane da quando ho finito, purtroppo!, di leggere "Borderlife" , ma nella mia mente tutto è ancora vivido e vivo. Liat e Hilmi continuano a farmi compagnia e in me continuano a vivere tutte le stagioni di una New York che ha saputo regalare loro la forza e il coraggio di superare i confini, di respirare la libertà. Nella loro storia d'amore ci sono soprattutto due popoli, i confini posti da una geografia politica, un muro alzato da un odio che renderebbe impossibile l'amore fra un'ebrea e un palestinese. Liat è di Tel Aviv, fa la traduttrice e si trova a New York, perché ha vinto una borsa di studio. Hilmi vive a Brooklyn e fa il pittore e nei suoi quadri raffigura sempre un bimbo che dorme e che sogna il mare. Quel mare di cui coglieva, dal nono piano di un palazzo di Ramallah solo un lembo. Quel mare di cui sognava accarezzare la luce e i colori, respirarne la freschezza, viverne il profumo. Quel mare, sognato come l'amore che New York gli regala e che fa entrare dentro di sè, con la bellezza di un sentimento vero e profondo, dei dubbi e della paura che i due giovani vorrebbero spegnere, vincere. Liat vorrebbe che ci fossero solo i grandi e dolci occhi color cannella di Hilmi, i suoi riccioli neri e il suo luminoso sorriso, anche oltre la Grande Mela, dove lei riesce a perdersi e a pensare a un noi, senza distinzioni. Un noi che supera i confini geografici, salta i muri dell'odio e vive l'autunno, il freddo dell'inverno e il calore di un abbraccio che forse si chiama estate. Un noi però che, a volte, si perde nella dura realtà, in una scadenza, quella scritta sul passaporto, che riporterà la splendida protagonista a tornare nella sua terra, in una casa in cui dovrà spegnere i suoi sentimenti e mettere a tacere il suo amore, che non solo sarebbe incompreso, ma anche ostacolato. Una scadenza, quella sul passaporto, che riporterà Liat a vivere sotto la luce di un cielo azzurro, caldo, che fa credere in giorni sereni, illuminati e scaldati dal sole e accarezzati dalle onde di quello stesso mare, catturato sulle tele di Hilmi. L'autrice dipinge i sentimenti, intingendo la penna nel cuore di Liat e Hilmi e nei colori di una New York più affascinante se guardata con gli occhi dei due protagonisti che, seppur colpiti da un freddo che non sono abituati a vivere, le sono grati per il sapore di un amore e di una libertà, rimasti ignoti ai loro cuori e alle loro vite. L'autrice dipinge New York guardandola con gli occhi di Liat e Hilmi, ai quali appare forse grigia, priva di quelle tinte calde e lussureggianti, ma più libera persino di quel mare che bagna le loro terre senza riuscire ad unirle, senza riuscire a prenderle per mano. Sono trascorse un po' di settimane da quando ho finito la lettura di "Borderlife", ma le sue pagine continuano a vivere e a respirare dentro di me, che consiglio a tutti di tuffarsi nelle pagine di un romanzo da non perdere. Un romanzo che va riconosciuto in tutto il suo valore e che regala un amore senza confini e senza limiti.Un amore di un coraggio che a volte manca anche nei nostri giorni e nelle nostre vite.
Questo romanzo ha come protagonisti Liat che di professione fa la traduttrice ed Hilm affascinante pittore di ventisei anni, entrambi arrivati a New York tramite borsa di studio. Tutto prosegue come sempre finchè un giorno Andrew un caro amico Liat incarica Hilm di dire a quest' ultima che non andrà al loro appuntamento a causa di un imprevisto. Inzia così una tenera amicizia che s trasformerà ben presto in qualcosa di più profondo. Peccato però che Liat sia di origini ebree e Hilm palestinese. Riuscirà l'amore a sconfiggere l'odio che predomina le due città nemiche oppure i due ragazzi dovranno abbandonarsi al loro triste destino? Al libro l'ardua sentenza
An almost immediate attraction, feeling a connection - a lovely thing to happen to two young people away from their home countries in New York City. But it's complicated - she's Israeli and he is Palestinian. Complicated because of the politics, complicated because of loyalty they have to their fami Leggi tutto
This novel is a tragedy not unlike Israel and Palestine. I listened to the audiobook narrated by Gabra Zuckerman. Her performance was marvelous. All the Rivers is the English translation of Border Life, which was written in Hebrew by Dorit Rabinyan and translated into English by Jessica Cohen. I hav Leggi tutto
Liat is an Israeli translator who is spending a few months in New York to finish up her master's degree. While waiting to meet a friend at a cafe she meets Hilmi, her friend's Arabic teacher, who her friend sent because he couldn't come. Hilmi is a Palestinian painter and Liat knows it will be compl Leggi tutto
"In the end all the rivers flow into the same sea" This beautiful story of an Israeli women and Palestinian man, meet in New York and fall in love. There is a time limit on this love affair because the woman is going back to Israel the following May, and due to the fact that she is worried about her Leggi tutto
I normally gravitate towards reading biographies, but the premise of this story sparked my interest immediately: a Romeo & Juliet type story of forbidden love, with the main players a Hebrew woman from Tel Aviv and a Palestinian man from Ramallah. The story takes place in New York City, as both parti Leggi tutto
Perhaps it's the translation but there was no feeling or passion as I read this story about a passionate relationship that was forbidden by circumstances. Perhaps it's because ways to make it work were obvious to me. Either way, it's a good story, but the writing didn't speak to me.
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