Sinossi
Tutto ha inizio nel giorno del disastro. Anna sta piangendo la fine del suo amore: lei e il papà di Nico, il loro bambino di quattro anni, hanno deciso di lasciarsi. Quel giorno Anna incontra per caso Maria, un'amica di sua sorella che non conosce bene. Mentre parlano, Maria comincia a stare molto male. Anna le tiene la mano, la guarda crollare, chiama i soccorsi. Solo dopo l'ambulanza, il ricovero, le telefonate, si scopre che Maria ha avuto un aneurisma cerebrale. Trascorre una lunga estate di convalescenza e dolore per entrambe. Come si fa a reimparare a uscire di casa e parlare con le persone dopo aver capito quanto vicina è la fine? Come si fa a dire a un bambino che il papà e la mamma non si amano più? La crisi economica ha intanto reso tutti più poveri, le meduse invadono i mari, si annuncia la fine del mondo e pure le piante sul terrazzo della nuova casa di Anna e Nico sono mezze morte. Attorno alle due donne, solo siccità, incertezza e paura. Finché, insieme, cominciano a occuparsi del terrazzo disastrato e, mentre Maria toglie il secco e il morto, pianta nuovi semi e rinvasa, Anna le prepara da mangiare. Così, stagione dopo stagione, la menta diventa verdissima e forte, il limone e il fico danno i frutti e spuntano i girasole. L'oleandro e il glicine s'infittiscono, arrivano le lucertole, le farfalle, e ogni mattina un merlo comincia a visitare Anna e Nico. Le due donne imparano a prendersi cura delle piante e Luna dell'altra. E proprio come il terrazzo, anche questa storia si fa sempre più rigogliosa, fino a trasformarsi in una foresta, talmente selvaggia da contenere le vicende di tutta l'eccentrica famiglia di Anna e persino quelle della buffa cartomante a cui lei si rivolge in cerca di aiuto. A partire da un dolore comune a tanti - la malattia, la fine di un matrimonio, un bambino da proteggere - Ilaria Bernardini inventa un alfabeto botanico-sentimentale con cui compone una formula magica dal potere universale. Con "Faremo Foresta" inauguriamo un movimento gentile, fatto di cura e mani nella terra, di attenzione e di presenza. Questo libro è molto più di una storia, è un inno alla vita, una dolce rivoluzione del pensiero, un mantra per sopravvivere alla siccità e fiorire nel deserto. Per, poi, fare foresta.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 186
- Data di uscita: 30-01-2018
Recensioni
Perché l’ho letto: mi piacevano la copertina e il titolo. Prima di arrivare a metà ho pensato un paio di volte di mollarlo. Perché è abbastanza ricolmo di frasette e situazioni ad effetto, spesso reiterate e irritanti. Per la scrittura infantile, un po’ da tema, coi periodi precisi, estremamente sempli Leggi tutto
Quest'anno ho letto pochissimo, ho avuto il blocco del lettore e questo libro è l'unico che nonostante questo mi abbia tenuta lì, mi è piaciuto tantissimo. La storia è banale come è banale il fatto che il sole sorga ogni mattina, ed è commovente come guardare quello stesso sole tramontare ogni sera Leggi tutto
Prima di scrivere la mia idea su questo libro, ho letto un po' cosa ne pensano gli altri. Devo dire che questo libro è stato molto 'spinto' da molti bookblogger o come si chiamano. A inizio estate ne parlavano tutti. Me l'ero messo in wl con un punto di domanda e l'ho lasciato lì. Mr. Kobo mi è venu Leggi tutto
Comprato a Termini solo perchè la copertina ed il titolo mi sono piaciuti molto. Sbagliavo. Questo libro, come dice l'autrice, è la noiosissima storia della sua vita e del suo terrazzo. Piena di luoghi comuni e di frasi già fatte, il testo lascia davvero a desiderare. Il personaggio di Anna è davver Leggi tutto
I loved this book so much for its soft kind pace, humor and wisdom. Funny and profound, the novel/memoir it's about all that happens to us: love, death, parents, best friends, ex husbands, new loves, children. Anda bunch of half dead plants on a terrace which will turn into a forest if loved and pat Leggi tutto
Avrei voluto non finisse mai. Imparo così che si possono fare vasetti belli senza bisogno di fiori. Senza bisogno di tagliare apposta e senza bisogno della primavera. Bastano le foglie, le spighe, il verde. Bastano gli avanzi delle potature per comporre qualcosa di delicato, le piante mezze morte
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Bella lettura anche se non scorrevole. Alcuni passaggi sono ripetitivi e stancano il lettore, rendendo la lettura più lunga di quello che ci si aspetterebbe da nemmeno 200 pagine. Tuttavia ho apprezzato la sensibilità della scrittrice e alcuni spunti li ho trovati molto interessanti, soprattutto nel Leggi tutto
Tra 2 e 3 stelle: per ora do 3 e poi eventualmente rettifico. La scrittura è poco fluida.
Citazioni
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