Sinossi
«La tristezza mi entra nel cuore. Io ho paura della morte». Così quattromila anni fa Gilgamesh, l'eroe babilonese, commentava la morte dell'amico Enkidu. La paura della morte ci perseguita da sempre. C'è chi la manifesta indirettamente, magari in un sintomo che non ha apparentemente nulla a che fare con essa; c'è chi la esplicita, come Gilgamesh, con tragica consapevolezza; c'è chi ne è a tal punto paralizzato da non potersi abbandonare ad alcuna felicità. Come un'ombra oscura, la paura della morte entra nel cuore di ogni uomo, in ogni epoca, sotto ogni condizione. Al punto tale che non vi è stato scrittore degno di questo nome che non l'abbia affrontata e descritta. Irvin Yalom l'affronta anche lui in questo libro, ma non per aggiungere un suo compendio di riflessioni alle illustri opere del passato. Il libro è piuttosto una ricognizione che nasce dal confronto personale con il problema della morte, confronto offerto dal dialogo con i pazienti e dalla frequentazione delle opere di quei pensatori che hanno tracciato la via per avere la meglio sul terrore della morte. L'esperienza mostra come sia davvero arduo vivere ogni istante consapevoli di dover morire. «E come cercare di fissare direttamente il sole: si riesce a sopportarlo solo per poco». Di qui i rituali compulsivi per attenuarne il terrore: la proiezione nel futuro attraverso i propri figli, la fede in un salvatore, la strenua lotta per diventare importanti e famosi. L'angoscia della morte è però sempre in agguato, «occultata in qualche abisso nascosto della mente». Che cosa fare? Come misurarsi con essa? Più che Freud, Jung e gli altri grandi psichiatri della fine del diciannovesimo e dell'inizio del ventesimo secolo, sono i filosofi greci classici, in particolare Epicuro, a indicare, per Yalom, la via. È attraverso il pensiero di Epicuro - un filosofo lontanissimo da quella concezione di abbandono alla sensualità con cui viene generalmente tramandato - che l'idea della morte, anziché portare alla disperazione e a una vita priva di scopo, può essere una awakening experience, un'esperienza di risveglio, «una consapevolezza che conduce a una vita più piena».
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- Pagine: 251
- Data di uscita: 18-05-2017
Recensioni
“I do not intend this to be a somber book. Instead, it is my hope that by grasping, really grasping, our human condition—our finiteness, our brief time in the light—we will come not only to savor the preciousness of each moment and the pleasure of sheer being but to increase our compassion for ourselves Leggi tutto
Though a very special view (Epicurist) of the ageing process and the challenges man and woman face throughout (death included), it's a very important book for any psychotherapist, regardless of the philosophical or psychotherapy school espoused. Yalom cites plenty of clinical cases, including h
کتاب خیره به خورشید نگریستن به اضطراب مرگ میپردازه و مخاطب این کتاب عموم مردم (و نه روانشناسا به طور خاص) هستن. یالوم تو این کتاب به نکات خوبی میپردازه ولی با اینکه از طرفداران یالوم هستم، این کتاب یک جور گسیختگی داشت که تمرکز روش رو برام سخت میکرد. دستهبندی موضوعات خیلی خوب بود اما صحبتهای یالو Leggi tutto
Το βρήκα ένα εξαιρετικό βοήθημα για ανθρώπους σαν εμένα που η ιδέα του θανάτου τους γονατίζει. Ειναι μια ικανοποιητική εισαγωγή στο γιατί οι άνθρωποι φοβούνται τον θάνατο, και σου δείχνει μέσω διάφορων παραδειγμάτων το πως βοήθησε τους ασθενείς του. Είναι το πρώτο δικό του βιβλίο που διαβάζω. Το προ Leggi tutto
گفتار اندر نگارش کتاب خیره به خورشد، کتابی که یالوم در هفتاد و پنج سالگی برای روبرو شدن با اضطراب مرگ خودش نوشت، اما هدف اصلی یالوم از نوشتن این کتاب کاستن اضطرابش از مرگ نبود. او میخواست یک معلم باشد، و آموختههایش را به دیگران انتقال دهد و از اینکه چیزی از خود برای آینده به یادگار میگذارد روحش ا Leggi tutto
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