Sinossi
Se il saggio d'apertura, dedicato al critico romantico William Hazlitt e alle sue riflessioni su associazioni corporative e popolo, si limita ad evocare ripetutamente il pensiero di Niccolò Machiavelli (utile depaysement, pensando all'attuale delegittimazione dei partiti politici tradizionali e all'affermazione del populismo), gli altri contributi del volume hanno più esplicitamente un taglio comparatistico. Le pagine dedicate a Walter Savage Landor e Vittorio Alfieri, a Edward Montague Compton Mackenzie ed Émile Zola, ad Aldous Huxley e Carlo Emilio Gadda, a James Joyce e Wilkie Collins, hanno tutte il profilo di una lettura 'doppia': letture che incrociano autori e lingue diverse fra Otto e Novecento, sul filo di echi e citazioni che sempre privilegiano la prosa e la cultura anglosassone come punto di partenza e d'arrivo. La seconda metà del volume è occupata in gran parte da un ampio repertorio dedicato ancora a Joyce. Ora però lo scrittore irlandese non è più letto in coppia con un altro romanziere, bensì indagando il suo rapporto con il cinema.
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- Pagine: 226
- Data di uscita: 30-11-1999
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