Sinossi
Negli anni Ottanta e Novanta quando usciva un libro di Daniele Del Giudice era un evento per critici e lettori, in Italia e all'estero, e ancora oggi per tanti scrittori stranieri (ad esempio McEwan e Carrère) rimane lui l'autore italiano con cui confrontarsi. Qui vengono raccolti tutti i suoi racconti usciti in volume e alcuni racconti meno noti, fra i quali due inediti. Se teniamo presente che la narrativa breve può essere considerata la quintessenza dell'idea di letteratura di Del Giudice, all'incrocio fra percezione e mistero, questo volume è una via naturale per rileggerlo e riconoscere appieno il fascino della sua scrittura. Prefazione di Tiziano Scarpa.
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- Pagine: 225
- Data di uscita: 05-04-2016
Recensioni
du' palle, du' stelle.
Del Giudice è uno di quei personaggi un po’ mitizzati e un po’ dimenticati. Nel mio immaginario è il Webern della narrativa italiana, solo 1000 pagine pubblicate tra il 1983 e il 2013, tutte per Einaudi. Cose che mi sono balzate all’occhio: la varietà dei temi; la ricerca e la cura nell’uso delle par Leggi tutto
Magistrale
Una cosa del tipo: «Non sei tu, sono io». Ne ho letti un paio, sfogliati quattro o cinque, ma non mi coinvolgono veramente. Non ho proprio lo stimolo di andare oltre la quarta riga. Ci ho pensato molto, perché in via sommaria è tutto giusto: i racconti sono buoni, in termini di stile, intreccio, form Leggi tutto
Oltre a includere nella prima parte Nel Museo di Reims (che è un romanzo breve), tutti i racconti della raccolta Mania e il racconto I mercanti del tempo tratto da In questa luce (non male, anche se per molti versi ingenuo), questa raccolta comprende nella sua seconda parte racconti più o meno inedi Leggi tutto
Scrittore da Nobel: leggete Del Giudice. Vi troverete di fronte a uno scrittore di grande respiro, che con questi racconti si confronta con temi importanti come il rapporto tra tecnologia e immaginazione, la scrittura come conoscenza, la modernità come epoca delle immagini fluide, inafferrabili, con Leggi tutto
Non ce l'ho fatta a finirlo, troppo ampolloso per i miei gusti. Dall'allievo di Calvino mi aspettavo qualcosa di più. Buzzati è lontano e parecchio.
Ci ho ritrovato la stessa genialità ma forse non la stessa maniacale perfezione dei suoi libri che ho più amato. Comunque è stato bello anche leggerlo in questa versione più libera e imperfetta.
Racconti sulla conoscenza: significa scrivere per comprendere
Citazioni
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