Sinossi
Nel 1944 Berto è «prigioniero di guerra» a Hereford nel Texas, in uno di quei campi americani in cui sono reclusi tutti quelli che si rifiutano di dichiararsi «prigionieri collaboratori». Tra coloro che si aggirano nelle baracche a Hereford figurano futuri rinomati scrittori come Dante Troisi e Gaetano Tumiati, che affascina non poco Berto con le sue letture di Faulkner, Hemingway e Steinbeck, e pittori come Alberto Burri. Nel campo nascono, e circolano in copia unica, varie riviste letterarie. Al principio dell'estate '44, mosso da «un senso di acuta responsabilità» per la parte di colpa da lui avuta nella catastrofe della guerra, Berto decide di scrivere un romanzo intitolato "La perduta gente". Rientrato in Italia nel febbraio del '46, sottopone il manoscritto a Giovanni Comisso che, entusiasta, lo spedisce subito a Leo Longanesi, accompagnandolo con una lettera in cui non esita ad affermare che il romanzo «rappresenta una svolta nella letteratura italiana». L'opera esce da Longanesi negli ultimissimi giorni del 1946 con il titolo "Il cielo è rosso", un'espressione che l'editore prende dai Vangeli. "Il cielo è rosso" racconta le peripezie di quattro ragazzi, tra i quindici e i diciassette anni, in una città distrutta dai bombardamenti alleati. Quattro ragazzi resi orfani dalle traversie della vita e dalla violenza del conflitto. Carla, figlia di una serva, e Giulia, figlia di una prostituta, sono cugine, cresciute nella stessa casa. Giulia è timida, di salute cagionevole. Carla al contrario è disinvolta, sicura di sé, anche se di «umori volubili, a volte perversi altre volte malinconici» (Domenico Scarpa). Si prostituisce per vivere, ed è innamorata di Tullio, il più adulto con i suoi diciassette anni, a capo di una banda di ragazzi dedita a furti e traffici vari. Una notte Tullio incontra Daniele, appena fuggito da un seminario di Roma e senza più un luogo dove andare, dopo che i bombardamenti hanno ucciso i genitori e demolito la loro casa. I quattro cercano di sfuggire alla miseria, alla fame e alla paura, ma, come tutti coloro cui è toccata in sorte «una parte del male universale», sanno di non potere «più essere gli stessi di prima», poiché si sono «smarriti nella grande guerra» senza più alcuna possibilità di ritrovarsi. Postfazione di Domenico Scarpa. Con un testo di Andrea Camilleri.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 430
- Data di uscita: 06-12-2018
Recensioni
Tragico e malinconico romanzo pubblicato nel 1948 che racconta una storia in tre tempi: prima, durante e dopo la guerra (la seconda). Protagonisti quattro adolescenti: le due cugine Carla e Giulia che uniranno le loro esistenze a quelle di Tullio e Livio. Siamo a Treviso. Città tagliata dalle acque de Leggi tutto
[UMANO - troppo umano] "Il cielo è rosso" segna l'esordio ufficiale di Giuseppe Berto: un alieno si affaccia nel mondo della narrativa italiana. Lo fa con un romanzo ambientato in una città che non ha nome, anche se con un po' di immaginazione capiamo di trovarci in Veneto. Protagonisti sono quattro a Leggi tutto
Indicazioni editoriali Durante la Seconda guerra mondiale, un intero quartiere della città di Treviso viene distrutto da una bomba e quattro ragazzi si ritrovano sulla strada, senza casa, senza parenti, senza protezione. Comincia per loro una dura lotta per sopravvivere senza perdere la speranza. Giu Leggi tutto
quattro ragazzi attraversano la storia: il cielo rosso dei bombardamenti svela loro il male universale - oscuro e nebuloso - che una volta venuto allo scoperto non permette retrocessioni. i buoni e i cattivi si confondono tra le rovine del gelo invernale. eppure Tullio, Carla, Giulia e Daniele cammi Leggi tutto
Una stella perché Goodreads non mi permette di dargliene zero
Citazioni
Al momento non ci sono citazioni, inserisci tu la prima!