

Sinossi
Anno 451. Attila, il re degli Unni, conquista l'ultimo territorio che gli manca per completare il suo impero. Portata a termine la missione, succede l'imprevedibile: il Flagello di Dio si annoia. La depressione lo attanaglia. Cosa gli rimane infatti da fare, ora che tutto il mondo è ai suoi piedi? Dopo Sigmund Freud e Vincent Van Gogh, è il turno dell'impavido condottiero barbaro di finire vittima dell'umorismo caustico di Manu Larcenet, che si diverte ancora una volta a reinventare l'uomo nascosto dietro al mito.
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- Pagine: 47
- Data di uscita: 30-08-2018
Recensioni
Se nelle altre avventure rocambolesche che ho letto c'era un setting diverso dalla realtà storica, qui Attila sembra partire dalla sua epoca e dal suo ruolo. Ma ci si accorge presto che è tutto distorto con l'usuale obiettivo esistenzialista dell'autore, e qui più che negli altri episodi il viaggio Leggi tutto
Un’altra biografia immaginaria dove si incontrano la comicità di Larcenet e i disegni di Casanave. Devo ammettere che l’ironia di un Attila filosofeggiante che si interroga sul senso della vita mi ha divertito parecchio, decisamente più di Van Gogh, ma Freud continua ad avere un posto in prima fila Leggi tutto
Nettement moins réussi que les Aventures rocambolesques de Van Gogh par lequel j'ai commencé cette série. Cet épisode est poussif, ça tire à la ligne... Le mal-de-vivre d'Attila tourne en rond, page après page, ça n'en finit plus. Reste que s'il y a plein de bons moments et de jolis prises en compte Leggi tutto
Attila a conquis le monde entier, et a un sentiment de vacuité. Curieux, les barbares sont bien barbares (tuent, violent, incendient) mais sont modernes (délégué syndical...) et assez rigolos. Un album en demi-teinte, philosophico-rigolo, s'interrogeant sur le sens de la vie, en versant dans le fantas Leggi tutto
Citazioni
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