

Sinossi
"I libri sono strumenti di piacere, come la droga, l'alcol, il sesso, non il fine ultimo della vita." Questo l'assunto da cui muove "Il manifesto del libero lettore". Un grido di gioia, un'invocazione al capriccio, alla voluttà, ma anche all'indolenza e all'insubordinazione: perché leggere è un vizio, mica una virtù; diritto, intima necessità, non certo un obbligo istituzionale. Ecco chi è il libero lettore: un individuo un po' strambo, allo stesso tempo credulone e diffidente, squisito e volgare, sentimentale e cinico, devoto e apostata; un rompiscatole che diffida della gente ma ha un debole per i personaggi, che alle fauste bellezze della natura preferisce le gioie segrete della fantasia, convinto com'è che non c'è verità senza eleganza, né arte senza rigore. È così che Alessandro Piperno ripercorre la storia di un precoce amore mai venuto meno, quello per i romanzi, lungo le rotte tracciate da otto giganti della narrativa universale: Austen, Dickens, Stendhal, Flaubert, Tolstoj, Proust, Svevo, Nabokov. Affrontandoli "con amore, certo, ma senza alcun ossequio, con il piglio del guastafeste ansioso di svelare i segreti del prestigiatore". Del resto, il genio letterario è un mago spregiudicato e immaginifico. Jane Austen ha creato dal nulla un genere tutto suo, tra fiaba e romanzo, che non smette di incantarci; l'arte di Tolstoj di introdurre i personaggi non ha precedenti né epigoni all'altezza; l'ossessione di Proust per i tempi verbali illustra come nient'altro la dedizione a un passato irrecuperabile. "Il manifesto del libero lettore" è un'opera che esprime l'entusiasmo di chi, non dimenticando le ragioni per cui, appena adolescente, contrasse il vizio di leggere, ritiene che i grandi romanzi, per essere assaporati, pretendano il piglio, l'ironia e il disincanto della maturità.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 156
- Data di uscita: 29-08-2017
Recensioni
N-arzullo Piperno è un lettore che sa scrivere o uno scrittore che sa leggere? Mi è piaciuto questo omaggio alla letteratura, una recensione di 150 pagine scritta ed argomentata in modo invidiabile; mi ha divertito, credo che ciò gli farà piacere Anche per questo mi sono divertito a scrivere le biogra Leggi tutto
Lieve, ma sapido e penetrante. Una specie di Lezioni di letteratura di Nabokov, ma in meglio.
Libro che invoglia alla lettura dei grandi libri attraverso un brillante saggio iniziale; i singoli capitoli dedicati agli otto scrittori dei quali Piperno afferma di non saper fare a meno (Tolstoj, Austen, Stendhal, Dickens, Flaubert, Proust, Svevo, Nabokov) hanno il difetto di essere troppo brevi
Sapete, quando parliamo di lettura e di scrittori che amiamo con qualche appassionato come noi? Il tempo sembra non passare, l'emozione scorre a fiumi, ci sentiamo sulla stessa lunghezza d'onda. Bello. Forse leggero? Come un sorso d'acqua alla fontana al centro di un bel paesaggio.
Questo piccolo saggio critico è diviso in tre sezioni nettamente distinte. Nutro delle riserve sulla prima e sulla terza. Nella parte introduttiva Piperno ci tiene molto a fare sfoggio di sé discettando in merito alla figura del "libero lettore", condendo il tutto con citazioni dotte, finendo per gi Leggi tutto
Due stelle e mezza. Secondo Piperno “il libero lettore è un dilettante, e come tale aspira al diletto”, rispetto allo scrittore “minacciato da un mucchio di remore e divieti”, inoltre, “il lettore ha solo diritti”. Fin qui nulla da eccepire, anzi, confesso di essere assolutamente d’accordo su diversi Leggi tutto
Arriva un momento nella sua vita in cui il libero lettore, volgendosi indietro, si chiede cosa sia sopravvissuto dei romanzi che ha letto. Finalmente è in grado di constatare, non senza desolazione, che – come gli amori di gioventù vissuti con il trasporto delle grandi imprese e svaporati con la rap Leggi tutto
Quanto amo quest'uomo! In questo libro c'è tanta letteratura e l'intelligenza e l'ironia di Alessandro Piperno. Cosa volere di più? Cinque stelle mi sembrano un niente in confronto a quello che vorrei, gliene darei 1000, altroché!
Non mi piacciono i romanzi, per questa ragione ho comprato e letto questo libro. Gli ho dato quattro stelle per rispettare la bravura e la cultura di chi l'ha scritto. Bisogna sempre dare a Cesare quello che è di Cesare e a Piperno quello che è di Piperno. In contemporanea a questo libro, ne ho lett Leggi tutto
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