Il memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l'anatomia del potere italiano
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Sinossi
Scritto e riscritto a mano dal prigioniero, fotocopiato e battuto a macchina dai brigatisti, il memoriale che Aldo Moro produsse durante il suo rapimento per rispondere agli interrogatori delle BR è stato al centro di una rete di delitti, ricatti, conflitti tra poteri legittimi e non, che ha coinvolto alcuni tra i protagonisti della storia repubblicana e molti dei suoi snodi più inquietanti: dal generale Dalla Chiesa ad Andreotti, da Gladio alla P2, dai servizi segreti alla banda della Magliana, dall'omicidio del giornalista Pecorelli ai brigatisti Moretti, Gallinari, Senzani e Fenzi. Lo stesso memoriale è incompleto, lacerato, avvolto dal mistero: perché le BR non lo resero mai pubblico come invece avevano promesso? I dattiloscritti rinvenuti nel covo brigatista di via Monte Nevoso nel 1978 furono censurati e da chi? Perché dovettero passare dodici anni prima che nel medesimo covo fosse scoperto un nascondiglio da cui emersero numerose fotocopie degli autografi di Moro? E dove è finito il manoscritto originale? E cosa vi era scritto? Le risposte a tali domande si trovano in questo libro, dove Miguel Gotor dimostra, come già nella sua fortunata edizione delle lettere dalla prigionia, che è possibile sottrarre le carte di Aldo Moro alle dietrologie e ai sospetti, per consegnarli al rigore del metodo storico. Un enigma italiano, e la sua soluzione.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 622
- Data di uscita: 03-05-2011
Recensioni
Un libro che si ha il DOVERE di leggere se si vuol essere cittadini consapevoli di questa nostra Repubblica. L’omicidio Moro è ben altro dall’uccisione di un uomo di stato, di un segretario di partito e di un padre di famiglia. È la morte di una idea di politica uno spartiacque nel bel mezzo del tar Leggi tutto
Una Renaul 4 rossa, con i primi due numeri di targa N5. Via Caetani, Roma. Seconda traversa a destra, di via delle Botteghe Oscure. A due passi dalla sede del PCI. E tre passi da quella della DC. 9 maggio 1978. Il corpo dell’onorevole Aldo Moro è lì, come le Brigate Rosse avevano annunciato in una tele Leggi tutto
Sulla profondità dell'opera non si discute. Ma il fatto che dopo una seconda lettura ci abbia capito poco e niente mi fa pensare che l'autore abbia voluto ficcarci dentro troppa roba, e in modo troppo disordinato. Non sempre risulta chiara la distinzione tra dati di fatto e speculazioni.
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