

Sinossi
"Il respiro del buio" comincia con un viaggio in treno, alcune centinaia di chilometri che sanciscono l'ingresso in una nuova vita. Il servizio militare in Cecenia è finito, è tempo di tornare, ma per il protagonista la parola ritorno ha perso significato. È un altro uomo quello che arriva alla stazione di Bender, e un'altra è la città che lo accoglie: identica a un primo sguardo, eppure diversa. Rinchiuso nel suo appartamento, solo con le sue armi importate illegalmente dalla Cecenia, Nicolai vive il suo "dopoguerra" di solitudine, ansia, paura. E, soprattutto, odia. Odia gli edifici, le strade, l'umanità "pacifica" che gli appare fasulla, intollerabile nella sua pretesa di civiltà. Per provare a fare i conti con le atrocità subite e commesse, decide allora di intraprendere un nuovo viaggio, verso il luogo che rappresenta l'unico ritorno possibile: la Siberia. Immerso nella natura, nel silenzio, guidato dalla saggezza del nonno, sembra trovare una vita semplice e quieta. Ma un passato così pesante non si cancella con il silenzio, e neppure con la determinazione, e quella che sembra una possibilità di riscatto può rivelarsi in ogni momento una trappola che inverte la corsa e riporta al punto di partenza. Così, può succedere che un impiego in una ditta di sicurezza privata a San Pietroburgo si trasformi in una nuova guerra, più nascosta e apparentemente meno violenta rispetto a quella combattuta in divisa, eppure, se è possibile, ancora più pericolosa. Una guerra che fa le sue vittime nelle strade e nelle piazze...
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- Pagine: 0
- Data di uscita: 12-05-2014
Recensioni
Il ritorno dalla Cecenia non è come Nicolai aveva previsto. Dall'inferno della guerra si ritrova proiettato nell'inferno - per lui peggiore - di una realtà apparentemente pacifica, ma ignara di quello che succede "fuori". E soprattutto cambiata. Non c'è posto per lui. Non c'è lavoro. Nessuno vuole a Leggi tutto
Libro strano e discontinuo, con una prima parte adrenalinica che descrive in maniera molto dettagliata le sindromi che può presentare un ex membro di corpi speciali, addestrato a diventare un'arma disumana, nel momento del suo ritorno alla vita "civile", una seconda parte quasi idilliaca, pur svolta Leggi tutto
Meno incisivo degli altri libri della Trilogia Siberiana. Si può suddividere in tre parti: - periodo post-guerra: il protagonista è evidentemente afflitto da stress post traumatico, la narrazione è confusionaria e dà perfettamente l'effetto cercato; - viaggio in Siberia: il lungo viaggio in treno mi vi Leggi tutto
Ottimo. Lo sconvolgimento sociale ed economico sovietico anni '90.La nascita delle mafie russe moderne.La crisi psicologica dei reduci(PTSD) e il loro, a volte impossibile reinserimento.
In questo romanzo la storia di un ex soldato russo che, nonostante il suo grande valore e i suoi successi militari, decide di lasciare l'arma. Il ritorno alla vita di tutti i giorni per lui non è facile. Il disturbo da stress post-traumatico lo porta a vivere un periodo molto particolare e si convinc Leggi tutto
Per chi ha vissuto la guerra in prima linea per parecchi mesi, il ritorno alla quotidianità può rivelarsi traumatico. Della trilogia siberiana è forse il meno adrenalinico ma è il più toccante e profondo. Splendide le pagine sulla vita nella taiga e sulle tradizioni siberiane.
Il più bello della trilogia, secondo me. Il più profondo, il più...meditato. Quello nel quale l'autore ci offre il meglio di sé.
Ultimo capitolo della trilogia siberiana. Bel romanzo, pieno di storie e sentimenti. Un diario personale e di un mondo non così lontano.
Citazioni
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