

Sinossi
Costanza non è vecchia però presto lo sarà. Convinta che il terzo tempo sia da vivere pienamente, senza mai smettere di cercare la felicità, ne scrive con spirito battagliero in una rubrica. "Insegno malinconia positiva. Soffrire da vecchi è la regola. Soltanto i vecchi speciali ce la fanno. E i vecchi speciali sono quelli che stanno bene." Quando eredita dal padre un austero ex convento a Civita di Bagnoregio si lascia prendere da un progetto vagamente sconsiderato: radunare in quella casa bella e nuda, incastonata in un luogo simbolico che si sfalda lentamente, i compagni con cui giovanissima ha condiviso a Milano la vita e l'impegno politico, per ricreare una comune, una famiglia larga in cui spartire gli affanni e discutere del futuro perché un futuro c'è sempre, fino alla fine dei giochi. È un tentativo di tornare all'età delle illusioni, "la leggenda d'aver ragione che ha nutrito la nostra seconda infanzia"? Energica, accentratrice, un po' egoista, Costanza è il magnete da cui tutti finiscono per essere catturati: gli amici di un tempo, con i loro dolori, le rivalse, i fallimenti; il compagno di una vita, Dom, che lei ha scelto di allontanare ma che la sorveglia con la tenacia di un'affettuosa sentinella; il figlio Matteo, che cova da grande distanza un suo carico di pena. Mentre tutti convergono su di lei, Costanza si sente soffocata dall'enormità del suo disegno. Riuscirà a portarlo a compimento? È proprio sicura di volerlo? E che cosa succederà?
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 496
- Data di uscita: 20-06-2018
Recensioni
Raramente ho incontrato un personaggio tanto insopportabile quanto Costanza. Si unisce alla piccola cerchia, tanto fastidiosa quanto indimenticabile, composta dalla ragazza di Tre metri sopra il cielo e i protagonisti della Solitudine dei numeri primi. Costanza è una signora sull'orlo della vecchiaia Leggi tutto
A livello stilistico il libro mi è piaciuto molto in quanto la lettura risulta molto scorrevole. La storia al contrario l’ho trovata molto deprimente, le azioni della protagonista sono un continuo contraddirsi, ho pensato più volte di lasciar perdere e passare ad un altro libro, forse non ero nello s Leggi tutto
Quello della terza età è un tema ricorrente nei romanzi di Lidia Ravera e offre sempre spunti di riflessione soprattutto alle persone "mature". Costanza è la protagonista un po' paranoica, incapace di accettare il tempo che passa, spaventata, abituata a muovere i fili delle sue marionette a suo piac Leggi tutto
Dopo aver divorato più volte "Piangi pure" ho subito acquistato questo libro. Che delusione. Ho apprezzato soltanto lo stile di scrittura. Ho trovato le vicende confusionarie, iniziate e poi lasciate lì, appese. La protagonista, Costanza, è detestabile: un'attempata bambina capricciosa e viziata, ch Leggi tutto
Una storia circoscritta a lettori over 60. Non credo che persone ancora attive nel lavoro o più giovani siano in qualche modo interessate a vicende, sentimenti ed emozioni così appartenenti alla nicchia dei nuovi pensionati. Seppure sotto forma di romanzo, con momenti di tensione, svolte improvvise, Leggi tutto
Il terzo tempo è la vita dopo i sessant’anni, la vecchiaia da esorcizzare e da affrontare con l’obbligo di mantenersi in forma, il combattere con il decadimento del corpo, la malattia, l’aver bisogno degli altri… e potrei continuare a lungo che questo libro è intriso di considerazioni più o meno ame Leggi tutto
Questo libro è, dopo Donne che corrono con i lupi, uno dei migliori libri che ho letto sull'essere donna. Se Donne che corrono con i lupi ci ricongiunge con la Donna Selvaggia che è insita in tutte noi, Il terzo tempo ci ricongiunge con la realtà delle cose: siamo donne che invecchiano immerse nella Leggi tutto
Un romanzo ben scritto, scorrevole e piacevole. Un personaggio femminile controverso, finto ( anche nel suo nome, Costanza) quanto profondamente vero, portavoce di tutte quelle ansie di un trapasso generazionale comune, in bilico da presunti ideali giovanili e la realtà scaturita da una condizione b Leggi tutto
Si può parlare della morte senza essere macabri. Si può ricordare il '68 e dintorni senza farne un mito, un'epopea o un totem da abbattere. Si può parlare del passato e collegarlo al presente senza troppa nostalgia. Questo fa Lidia Ravera in questo libro, con una prosa sciolta e accattivante. Belli i Leggi tutto
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