Sinossi
Graham Greene, lo scrittore spia, scelse il treno per Istanbul, rievocante il fascino luccicante dell'Orient Express, per mettere in azione il suo campionario di tipi umani. Il romanzo - un divertimento, come recita il sottotitolo - è del 1932 ed è il primo grande successo di vendite dell'autore. Precede di un anno il giallo allestito sullo stesso mezzo da Agatha Christie con Hercule Poirot. Ma quanto diversi dagli eleganti signori vendicativi della scrittrice sono i passeggeri del treno di Greene: «un'umanità spaventata - scrive Antonio Manzini nella "Nota" a questo volume - insicura, dubbiosa, tragica e dolente». Uomini e donne in viaggio attraverso l'Europa e attraverso le proprie vite: chi per la prima volta di fronte a una specie di amore, chi alle prese con un ultimo riflesso di idealismo; tutti, però, vittime e carnefici di un cinismo generale. Coral, la piccola dolce ballerina di fila, è attesa da una traballante compagnia inglese in Turchia, e intreccia durante il viaggio una relazione sentimentale carica di illusione. Il dottor Czinner, comunista e sognatore, non crede più che la miccia che vuole accendere prenderà e spera solo che il suo sacrificio ambito abbia degna risonanza. Il signor Myatt, ricco ebreo in viaggio d'affari, ha un conto da regolare con un funzionario infedele della ditta, ma sente il vigore del disprezzo razziale che gli cresce intorno. Mabel Warren, cinica giornalista a caccia di uno scoop cannibalesco, sa che la sua amante mantenuta Janet la tradirà definitivamente. Il ladro Grünlich approfitta dell'altrui bontà solo per salvarsi la pelle. E via così in un ingarbugliarsi di vite dentro lo spazio affollato degli scompartimenti, mentre il treno scorre sui binari «simile al movimento di una macchina da presa» (Domenico Scarpa, nella Postfazione). E in questo romanzo dall'umorismo impassibile il manovratore di destini Greene è come se leggesse la profezia oscura di quello che accadrà in Europa; nella naturale ineluttabile crudeltà delle persone, nel crescente antisemitismo incontrastato, nel disprezzo esibito dai conformisti verso ogni solidarietà. Chi soccombe del tutto alla fine sono i benintenzionati. "Il treno per Istanbul" è un classico romanzo entre-deux-guerres. Ma in quei vagoni potrebbe viaggiare benissimo un campione della spaesata umanità di oggi. Lo scavo etico-psicologico, la rappresentazione di una società, costituiscono l'attualità senza tempo dell'opera di Graham Greene.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 352
- Data di uscita: 24-10-2019
Recensioni
Blatantly anti-Semitic As usual for Graham Greene this is well written with well drawn characters travelling on the Orient Express from Ostend to Istanbul with various stops between. There isn't much plot, more a series of interconnected vignettes. Interesting characters, some quite unpleasant. Unfor Leggi tutto
I loved this book even though the version I read was called Stamboul Train, which was the original title I believe. There's something exhilarating about stories set on trains where the carriages are so narrow and the world outside is so wide, even though it is only glimpsed as it speeds by. I didn't Leggi tutto
“A whistle blew, and the train trembled into movement. The station lamps sailed by them into darkness.” Graham Greenes’s Orient Express was also titled Stamboul Train and Stamboul Express, though within the book the train is referred to as the Istanbul Train. Other locked room/train mysteries that us Leggi tutto
Surprisingly modern for a novel published in 1932. Wikipedia tells us this was Greene's "first true success". Is this an anti-semitic novel? For sure, it depicts anti-semitism in the areas that the Orient Express travels through. Myatt faces hostility and discrimination along the journey, and (view spoiler) [is only (hide spoiler)] Leggi tutto
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