Sinossi
I lettori italiani sanno fare i loro conti, e conoscono bene la quantità di risate che Alan Bennett riesce a scatenare quando maneggia uno spunto anche elementare (la sgradita visita di topi d'appartamento, ad esempio), o ritrae personaggi familiari in situazioni incongrue (un'anziana regnante cui capita in mano, per la prima volta o quasi, un libro). Per calcolare quanto rideranno qui, basterà dunque fare la somma fra un compito apparentemente banale (correggere un libretto d'opera) e i due eccentrici, litigiosi e, com'è ovvio, spiritosissimi mostri sacri chiamati a svolgerlo, nel corso di un lungo battibecco immaginario ma tremendamente verosimile: W.H. Auden, nientemeno, e Benjamin Britten.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 138
- Data di uscita: 24-04-2014
Recensioni
Per ora è il primo libro di Bennett che non posso dire mi sia piaciuto. È un testo teatrale raccontato un po' con una sorta di doppio metateatro. Siamo in un teatro in cui si prova uno spettacolo dedicato a due artisti inglesi molto importanti: un poeta, Auden, e un compositore, Britten. Peccato per Leggi tutto
Questa volta ho peccato di fiducia. Bennet per me è una garanzia, storie brevi e brillanti con un pizzico di sarcasmo o ironia: ero certa di andare sul sicuro. Forse se avessi fatto più attenzione in libreria mi sarei accorta che, per godermelo appieno, mi mancavano dei pezzi: chi era Auden? E Britte Leggi tutto
This play is better than 'the history boys' FIGHT ME.
I was lucky enough to see The Habit of Art in its original run at the National Theatre, the first Bennett play I'd seen live. The setting, as a play being rehearsed in a fictional setting with fictional stage managers and others, is an extremely clever way to get around the problem of disseminating i Leggi tutto
I forgot to remember that I think Alan Bennett is a bit too self-important before I read this. Oh well. I've taken an interest in Britten and Auden and their relationship, and this was at least interesting from that angle.
Citazioni
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