Sinossi
Prendere per mano i lettori, invitarli in casa, guardare assieme le foto dell'infanzia, raccontare la parte più inconfessabile di sé e della propria famiglia. Roberto Alajmo, nella sua opera più necessaria e personale, ha trasformato un materiale intimo e doloroso nel romanzo di una vita. Luglio 1978: lo scrittore è uno studente in attesa degli orali dell'esame di maturità, studia con i compagni a Mondello, vicino Palermo, e a fine giornata esce insieme a loro per riposarsi, rifiatare, mangiare un gelato. Una passeggiata di trenta metri e lì, seduta sul marciapiede, trova la madre. Lei lo guarda riparandosi dal sole con la mano. «Mamma, che ci fai qui?». È l'ultimo incontro tra Elena e suo figlio Roberto, il momento da cui scaturisce questo libro, l'investigazione familiare di uno scrittore su un evento che ha segnato la sua giovinezza e la sua maturità: l'esistenza intera. È la storia di un addio di cui il ragazzo non aveva avuto sentore, la ricerca di un senso per il commiato improvviso di una madre dal marito, dai figli, dalla vita stessa. Il ritratto di una donna che voleva afferrare il mondo, e il mondo le scappava dalle dita. Un dramma di disagio domestico come forse se ne consumavano tanti, in quegli anni, nel chiuso segreto degli appartamenti della borghesia italiana.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 173
- Data di uscita: 22-03-2018
Recensioni
Una inchiesta personale, come la definisce lo stesso autore, su una infanzia all'insegna del disagio psichico materno e della distanza affettiva fra i genitori. Il culmine è quell'estate del '78, gli ultimi mesi prima che la madre del protagonista, all'epoca un adolescente distratto e imbarazzato, s Leggi tutto
Ieri sera ho trovato una sorpresa . Roberto Alajmo si volta per guardare la madre Elena.
Non conoscevo Alajmo prima di leggere questo romanzo. Alajmo prova a colmare il vuoto tra l’inconsapevolmente ultimo incontro con la madre, lui appena diciannovenne, e il suicidio di lei; un arco temporale di pochi mesi in cui la donna, Elena, sparisce definitivamente dalla vita famigliare. L’autore- Leggi tutto
Una colonna sonora che non c'è ma per me c'è stata sempre: la ballata dell'uomo ragno di De Gregori. Occhi bambini che guardano la vita in modo adulto e occhi adulti che guardano la vita con la dolcezza di un bambino. Pensavo di ritrovarmi in Elena, anche per banale omonimia e invece mi sono ritrova Leggi tutto
Scelto per il riferimento al mio anno. Dolorosissimo. Wow.
Perturbante
3,5
commovente e doloroso, Alajmo riesce a passare dal particolare all'universale in modo ineccepibile
"Escludendo le evenienze estreme, nella maggior parte dei casi la felicità è una memoria trascorsa. Una cicatrice, anzi. Una frattura mal ricomposta che quando cambia il tempo riprende a far male. Ognuno accumula nell'arco della vita un repertorio di luoghi, persone, circostanze che rievocano ciascu Leggi tutto
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