Sinossi
Stremato da anni di lotta inutile contro la criminalità, l'incorruttibile commissario Yeruldelgger ha lasciato la polizia di Ulan Bator. Piantata la sua yurta nell'immensità del deserto del Gobi, ha deciso di ritornare alle tradizioni dei suoi antenati. Ma il suo ritiro sarà breve. Suo malgrado, ben presto Yeruldelgger si ritrova alla testa di una sorta di improbabile armata Brancaleone: Tsetseg che cerca la figlia rapita, alcuni pittori girovaghi, un bambino che scava nelle miniere e Guerlei, un'irascibile poliziotta che nei momenti di confusione sale sul tettuccio di un fuoristrada per sparare in aria. La scalcagnata compagnia attraversa la steppa per raggiungere un nadaam, festività nazionale dove Yeruldelgger vuole gareggiare con l'arco. Durante la lenta cavalcata, però, l'ex commissario s'imbatte in una serie di omicidi, tutti perpetrati secondo un antico rituale. Sventrata dalle multinazionali, sfruttata dagli affaristi, rovinata dalla corruzione, la Mongolia dei nomadi e degli sciamani sembra aver venduto l'anima al diavolo. Yeruldelgger verrà coinvolto in un'avventura ancora più sanguinosa del solito, con un nuovo nemico da fronteggiare e nuovi scenari da scandagliare. Dalle aride steppe asiatiche al cuore di Manhattan, dal Canada all'Australia, Manook fa soffiare su queste pagine un vento più nero e selvaggio che mai. Terzo e ultimo capitolo della trilogia del commissario Yeruldelgger, La morte nomade lascerà i lettori a bocca aperta.
- ISBN:
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- Pagine: 413
- Data di uscita: 15-02-2018
Recensioni
Finita la trilogia di Yeruldegger, finito il mio viaggio in Mongolia. Da una parte, sono triste perché non leggerò più del mondo della steppa. Dall’altra parte, invece, sono sollevata: tutta quella violenza e quella rabbia che fanno agire i personaggi non saranno più, d’ora in poi, davanti ai miei o Leggi tutto
Worse than bad.
Terzo e ultimo capitolo di questa avventura mongola, dove il giallo è solo un pretesto per porre l’accento su problemi molto molto seri: lo sfruttamento del sottosuolo mongolo con l’inevitabile inquinamento e impoverimento del territorio vivibile; la corruzione e l’indifferenza dei potenti che deten Leggi tutto
“All’inizio ogni terra si plasmava a propria immagine, pensò, ma poi l’uomo la insudiciava ed essa cominciava a somigliargli.” Yeruldelgger ha lasciato la polizia e vive isolato nella steppa, in una yurta, alla ricerca di equilibrio dopo i numerosi violenti episodi che ha vissuto. La solitudine dura p Leggi tutto
Purtroppo questo terzo caso della serie di Yeruldelgger mi ha molto delusa e non è riuscito a tenere alta la mia attenzione. Mi sembrava di vedere uno di quei film d'azione e di spionaggio pieni di violenza e di ribaltamenti di fronte, con la differenza che, anziché essere ambientato in una tecnolog Leggi tutto
Punto final de esta trilogía que ha ido de más a menos. Sin duda este es el más flojo de los tres, y, aunque entretiene y plantea cuestiones interesantes, lo hace de manera muy superficial e inconexa, con una trama muy deslavazada. Además en esta novela se difumina el punto fuerte de la trilogía: la Leggi tutto
Un dernier tome qui m'a bien plus intéressé que le deuxième (je n'ai pas lu le premier ...). En dépit d'un style très écrit qui fait dialoguer les personnages tous avec la même faconde, chacun est bien campé. Le roman d'espionnage se nourrit de faits avérés, et dénonce les pratiques des multinationa Leggi tutto
Citazioni
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