Non eccelso sono riuscito a leggerlo tutto nonostante mi sia venuta la tentazione di abbandonarlo a metà. Un po' troppo ovvio e banale. La protagonista usa la seduzione per raggiungere la ricchezza non la fama, storia quindi scontata piena di retorica. Un paio di tacchi alti una gonna sopra il ginocchio, biancheria intima ricercata, qualche accavallamento di gambe con il vedo ma non vedo e voila' les juex sont faits
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Judith è una donna di ventisette anni bella, colta, elegante e molto ambiziosa. Ritiene che "per avere accesso alle cose giuste occorre stare in mezzo a chi le possiede". Ha un'unica vere amica La Rabbia, sua forza e suo rifugio. Vive il sesso senza tabù, in assoluta e moderna libertà, e quando serve lo usa per raggiungere i suoi obiettivi. Ha la stessa tenacia e fierezza di Artemisia Gentileschi, grandissima artista del Seicento, ed è anche grazie alle sue opere che impariamo a conoscere sempre più la protagonista. Fin qui non si può che essere colpiti dalla maestria di Lisa Hilton eppure, nonostante l'interessante protagonista, i luoghi meravigliosi, i dettagli e i temi scelti con cura e lo stile elegante dell'autrice, il romanzo ha una grande pecca: non ci emoziona. Nessuna scarica di adrenalina, nessuna forma di empatia, nessun moto di disgusto...sembra quasi di non stare leggendo un romanzo ma un freddo resoconto di eventi potenzialmente ad alto tasso emotivo. Inoltre, ciò che spesso rende un romanzo un buon romanzo è il rispetto del criterio della verosimiglianza e purtroppo, in alcuni passaggi fondamentali, il lettore rimane perplesso. Per esempio, non si può di fronte al primo omicidio non chiedersi come sia possibile che una giovane assistente di una famosa casa d'aste si trasformi in una killer professionista. Possono davvero bastare la lettura dei thriller o un tutorial a rendere una donna un'assassina professionista? Quel primo efferato omicidio descritto in quel modo proprio non torna. Ed è possibile che il suo ex capo non la riconosca solo perché è incredibilmente elegante e sicura di sé? In fondo stiamo parlando dello stesso uomo che l'ha licenziata cacciandola in malo modo e della stessa donna che secondo altri ha un viso che si ricorda facilmente. E potrei andare avanti... Sicuramente, il romanzo di Lisa Hilton si distingue nella marea di libri che escono ogni settimana e certamente è una buona lettura di intrattenimento per i lettori occasionali, ma a quelli forti rimane la sensazione di un'occasione sprecata. Laura Castaldo
Non è proprio un granché. Trama non molto complessa, poco articolata. Alcuni passi sono alquanto noiosi, sembra che non vadano a parare da nessuna parte. Nonostante i suoi aspetti negativi il libro riesce comunque ad indurre il lettore a terminare la lettura. Nel complesso direi buono anche se un po' banale.
Anche no!! Decisamente non rispecchia le aspettative! "Glamour" dice: "un thriller di prim'ordine..."ma dai...non ha niente di thriller..un porno con buttati dentro un paio di omicidi! L ho abbandonato a metà..cosa che non mi succede quasi mai!
Anch'io purtroppo mi sono lasciata ingannare dalla pubblicità, giudizio del tutto negativo. Era tanto che non leggevo un libro così brutto, per dirlo con un semplice aggettivo. Trama molto più che banale, personaggi privi di qualsiasi caratterizzazione. Secondo me "Maestra" non ha niente del best seller e del thriller, ma la cosa più deludente è che non mi ha trasmesso alcuna emozione.
Non perdete tempo! Senza inizio ne coda. Passi il voler cavalcare l'onda delle 50 sfumature (anche se secondo me ormai ne abbiamo avuto abbastanza) ma questo è decisamente porno, nn ha una trama e sfocia pure nell'inverosimile! Ma daaaaiii...purtroppo nonostante io sia un'accanita lettrice e di solito nn cado in questi gochetti mi sono lasciata suggestionare dalla pubblicità!
Una stella ... non di più!!!. Questo libro è la chiara conferma che la pubblicità è l'anima del commercio e che a volte, anche lettori esperti come me, cascano in quel turbinio di emozioni ingiustificate, costruite su una copertina e facili recensioni di lettori sfuggevoli, che lo portano ad acquistare libri insulsi, freddi, antitesi del romanzo letterario. Ma forse sono soltanto io, abituato a leggere gli scrittori "veristi" che disegnano la realtà, senza bisogno di porno-racconti, a rimanere così deluso da un best-seller (di cui sconosco il motivo ovvero ora lo capisco) del momento.
Mi sono imbattuta in "Maestra" per pura casualità e ne sono stata attratta come una calamita, tant'è che ho letto solo le prime due o tre righe della sinossi prima di acquistarlo. Se potete fate lo stesso, lasciatevi trasportare dolcemente nella storia senza sapere, renderà questo piccolo capolavoro indimenticabile. Maestra è infatti un romanzo brillante, scritto con cura e ricco di dettagli. I luoghi, le persone e le situazioni sono descritte con così tanta enfasi e convinzione che una volta chiuso il libro ci sembrerà di aver davvero vissuto questo viaggio. In una Londra dei giorni nostri Judith, la protagonista, viene assunta in una prestigiosa casa d'arte e la convinzione di avercela fatta si fa spazio dentro al suo cuore languida e bugiarda come la scritta "senza zucchero" sulla scatola delle caramelle. Non serve molto tempo prima che si renda conto di essere trattata come una serva e di non aver considerazione alcuna. È in questa atmosfera di sottomissione e delusione che incontra Leanne, un tempo compagna di scuola e ora Entrenoise in un locale per soli uomini. Questo incontro darà una svolta alla vita della nostra protagonista, trascinandola in una serie di casuali eventi che metteranno alla prova se stessa e la parte più oscura di lei, forse in agguato accovacciata nella sua ombra da tutta la vita. Questo libro è come un percorso che parallelamente compie due tragitti, esteriormente Judith attraversa la Francia, l'Italia e la Svizzera mentre dentro di se la sua oscurità, la sua migliore amica Rabbia -come la chiama lei- ruggisce, evolve, cresce e scalpita nella gabbi dorata della sua coscienza. Ma riuscirà a liberarsi? Tra scorci erotici e quadri prestigiosi, sangue e sotterfugi è facile lasciare che le 400 pagine scorrano fin troppo velocemente. Mai volgare, mai esagerata, assolutamente imprevedibile nella trama, Lisa Hilton è sicuramente una donna che ha lasciato in me qualcosa con questo libro. Prima di tutto la scalpitante attesa del prossimo capitolo della saga. Azzurra Carnevale
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