Te lo giuro sul cielo
Tutti i formati dell'opera
Acquistalo
Sinossi
Con la presentazione di Mauro Corona
“Leggendo queste pagine si cammina sulla cenere dei ricordi,
sollevando la polvere di un mondo antico, ormai sepolto per sempre…
Leggeri battiti di cuori dimenticati che, con un po’ di attenzione,
si possono ancora ascoltare… Maieron lo ha fatto.
In musica e prosa, anzi, una prosa musicale.
Con lealtà e dolcezza, dentro epifanie di dolori e
speranze che aiutano un po’ tutti noi.
Onore al merito, caro compare.”
Mauro Corona
Il primo amore di Cecilia è una fisarmonica dal mantice di cartone. Grinta, passione e irresistibile comicità, lei è un fiume in piena che prende a morsi la vita.
“Te lo giuro sul cielo” racconta l’esilarante e incontenibile epopea di un piccolo mondo antico che ha lasciato tracce indimenticabili. Che ha piantato radici profonde. Luigi Maieron compone la sua narrazione e i suoi ricordi come in un romanzo, ci porta indietro nel tempo, tra le montagne di Carnia, in Friuli, in un paese minuscolo il cui nome significa “circondato dai venti”. Istintoe magia, carisma e imprevedibilità hanno trovato casa per molto tempo a Cercivento, con Augusta, Pio, Genesio, la comare Teresine, Nodâl, Anna, Nêl, una galleria di personaggi singolari e irresistibili che l’autore immortala con immagini precise e toccanti, senza mai tradire il dialetto, lingua che mostra la vita tralasciando fronzoli e mediazioni.
Un omaggio a una terra, la Carnia, che sembra un’invenzione letteraria. Una presenza viva in ogni pagina. Una storia che consegna un messaggio senza pretendere di dare lezioni. Semplicemente raccontando un modo di vivere e di stare al mondo che oggi sembra non essere più possibile. Un modo non sempre giusto, ma autentico, semplice e schietto. Vero.
- ISBN: 8832960028
- Casa Editrice: Chiarelettere
- Pagine: 320
- Data di uscita: 03-05-2018
Recensioni
È un canto per la terra, dove le radici si allungano, sanno rinnovare l\'albero, trovano nuova vitalità, silenziosamente, tenacemente. Così è delle genti di Carnia, in cui le parole hanno trovato più facilmente espressione nei gesti condivisi, nell\'artigianato, nell\'arte. Come dice l\'autore, la sua gente conosce vite dalle strade in salita e dalle discese molto ripide. Occorre allenare il passo e trovare il proprio passo. Trovare un proprio spazio come caparbiamente fa Cecilia, come farà Luigi. La musica e l\'amore per la musica dai vecjios sono protagonisti di questa storia tanto quanto le persone. Costituiscono il collante della famiglia, della gente della Carnia, di un tempo e di valori della tradizione che sono ormai perduti. La memoria personale e collettiva diventano allora necessari. Questo libro ne è la testimonianza. Bellissime e struggenti le ultime pagine.
Sin dal primo momento in cui mi sono imbattuta in questo libro ho pensato che sarebbe stato diverso dagli altri. Tra tutti i libri esposti in libreria il mio sguardo è stato inspiegabilmente attratto proprio da quel titolo così semplice e allo stesso tempo profondo. Ho istintivamente aperto la prima Leggi tutto
Ho riletto questo libro dopo tanto tempo perché avevo nostalgia di epoche mai vissute, quando la natura era regina, temuta e rispettata, la vita dura e non sempre giusta ma accettata con pazienza e coraggio, chiamandola destino, i valori saldi, principi imprescindibili. Dove ci porterà quest'epoca d Leggi tutto
E' sempre bello leggere di vita vissuta, di un passato che non ci appartiene più, di persone semplici e nello stesso tempo speciali. Qui spiccano soprattutto le figure femminili, in particolare Cecilia ed Anna. Mi piace leggere del passato, perchè sono le radici che ci permettono di essere ciò che si Leggi tutto
Questa storia sa di casa, di racconti davanti al camino. Un racconto familiare scritto con molto garbo ma nello stesso tempo esprime la forza d’animo dei friulani.