

Sinossi
Tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l'imprevista eredità di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell'isola, all'ombra del maresciallo Tito "occhi di vipera". A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l'infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, "dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie". Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all'improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all'altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l'Austriaungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato "un fratello, un amico, un antagonista", che Alma deve ricevere l'eredità del padre. Ma Vili è l'ultima persona che vorrebbe rivedere. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare - l'infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l'aria seducente respirata all'ombra del confine - e quello che sarà. Federica Manzon scrive un romanzo dove l'identità, la memoria e la Storia - personale, familiare, dei Paesi - si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov'è la nostra casa.
- ISBN: 8807035782
- Casa Editrice: Feltrinelli
- Pagine: 272
- Data di uscita: 16-01-2024
Recensioni
Non l'ho divorato come sono solita fare con i libri che mi piacciono, ci ho messo un po' di più perché è tanto denso, c'è tanto su cui riflettere, tanti sono i riferimenti da cogliere soprattutto per chi vive sul confine come me. Il libro si svolge ai giorni nostri in sole 3 giornate ma racconta tutt Leggi tutto
Alma è la donna sul confine. E lo è in un duplice senso. In un senso concreto, perché sta materialmente sui confini, quelli di Trieste, sua città natale, che apre a est sulle nazioni dell’ex Jugoslavia, mentre a nord guarda all’Austria e al suo passato nell’impero austro-ungarico. E lo è anche in un Leggi tutto
" Se qualcuno un giorno le avesse detto che lei avrebbe messo il piede dentro quelle stesse impronte, l'avrebbe guardato con orrore." Alma, la protagonista, che torna suo malgrado nel luogo della memoria e si apre al ricordo e alle proiezioni di se stessa e del suo vissuto. " Sai, credo che quando una Leggi tutto
Alma va veloce L’autrice ha scritto une histoire d’amour, con un paesaggio e un periodo storico impegnativo. La protagonista è una triestina e la sua vita è intrecciata alla città di Trieste, per discendenza e perché la madre ha lavorato nell’ospedale psichiatrico diretto da Basaglia, il padre, yugos Leggi tutto
“Alma” di Federica Manzon è già il mio libro 2024. Leggerò altre cose meravigliose, classici senza tempo e romanzi fulminanti, grandi conferme e voci del tutto nuove, ma “Alma” resterà qui, vicino al cuore e nell’anima che latinamente richiama. Alma è un romanzo sul passato (personale e di una città Leggi tutto
Trieste è la città del ritorno, a un passo dai Balcani, custode della storia di una famiglia che affonda le proprie radici a Belgrado “Alma ascolta suo nonno mettere ordine alla realtà: le sue parole, la calma della voce sono un ansiolitico in quei tempi e in quella città dove hanno tutti i nervi a f Leggi tutto
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