La virtù dell'orto
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Sinossi
Due passi in giardino, cesoie alla cintola. Qui un rametto da potare, là un pomodoro da legare. Sugo di more di gelso mature, velluto di pesche e albicocche, un profumo inebriante. Se l’umore del risveglio era nuvoloso, uscire di casa e immergersi in un corpo a corpo con la natura non può che aiutarci a uscire da noi stessi, da quel crampo mentale notturno che ci aveva lasciati intorpiditi, fiacchi svogliati depressi. Fuori, un mondo intero che ha bisogno delle nostre cure e dei nostri gesti ci attende: un terreno incolto in cui lanciare manciate di semi, un davanzale dove stanno allineati bei vasi di coccio, una siepe dove ospitare uccelli o un orto da cui farsi nutrire. «Lavorando in giardino» dice Pia Pera in queste pagine, «si rafforza in modo molto rasserenante la connessione tra azione e risultato. L’esatto contrario della depressione, quel misero stato in cui si ha l’impressione che nessuna nostra iniziativa approderà mai a qualcosa di bello». Un libro dove andare a passeggiare quando il buon umore ci volta le spalle, perché in giardino, luogo di operosa e nutriente bellezza, c’è spazio solo per vita pura e semplice.
- ISBN: 886833562X
- Casa Editrice: Ponte alle Grazie
- Pagine: 144
- Data di uscita: 06-10-2016
Recensioni
Le riflessioni di Pia Pera sulla pratica del tenere un orto o un giardino (anche se nell'interpretazione di Pia Pera le due cose non sono separate) non sono mai banali. L'idea di base è quella della cura di un orto/giardino come momento di benessere e come luogo in cui imparare dalla natura. Non vede Leggi tutto
Ancora mi stupisco di come anche scegliendo puramente a caso libri di autori che non conosco, finisca per trovarci un sacco di Giappone e filosofia orientale dentro. Credo inconsciamente di trovare affinità con trame che intimiste, riflessive e dallo spirito tranquillo, in pace con il presente perch Leggi tutto
Alcuni interessanti riflessioni seppellite sotto una coltre di pseudo-ambientalismo nostalgico da boomer . Mi ha lasciato l'impressione di ascoltare i monologhi di una persona una volta molto colta e profonda, adesso immancabilmente corrotta da un rigetto acritico del presente, verosimilmente portato Leggi tutto
3,5
Citazioni
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