Sinossi
Gli strumenti umani rappresentano una svolta nella poesia di Vittorio Sereni e più in generale in quella italiana contemporanea. Pubblicati nel 1965 dopo un lungo periodo di afasia poetica, Gli strumenti umani sono una raccolta di testi lungamente elaborati a partire dal 1945 e poi durante gli anni della ricostruzione, del miracolo economico e del neocapitalismo. Ponendo dunque sullo sfondo le contraddizioni di quell’epoca e il loro intreccio con la sua storia individuale, Sereni tocca vertici di straordinaria intensità nello struggente colloquio con i propri morti o nella riflessione sull’incerto statuto del fare poesia nel mondo contemporaneo. Accanto alle ferite esistenziali, alla sofferenza per la monotonia dell’esistere, negli Strumenti umani trovano spazio anche improvvisi squarci di luce, la bellezza naturale, la passione per lo sport, l’amicizia, il sentimento della gioia. Il dettato poetico della silloge presenta una straordinaria novità: con la sua apertura ai dati dell’esperienza e alle voci del reale avvia nell’alveo della tradizione un rinnovamento del genere lirico che sarà fondamentale per la poesia italiana dei decenni successivi. Oltre a fornire un nuovo inquadramento generale degli Strumenti umani e della loro genesi, la presente edizione mette al centro l’interpretazione dei singoli testi, tra i più complessi della poesia italiana novecentesca. Il commento offre al lettore la spiegazione puntuale di ogni verso e insieme una ricostruzione della genesi e del contesto di elaborazione di ciascun componimento, di cui sono enucleati i temi portanti, vagliati i diversi gradi di intertestualità con autori della tradizione letteraria e registrate le peculiarità linguistiche, stilistiche e metriche, sempre con il supporto di una vasta e aggiornata bibliografia.
- ISBN: 8823533104
- Casa Editrice: Guanda
- Pagine: 480
- Data di uscita: 10-11-2023
Recensioni
La terza via della poesia italiana del Novecento.
In questa raccolta l'io ha un evidente coinvolgimento esistenziale con lo spazio poetico che racconta. Ci entrano, da protagonisti, gli oggetti, colpevoli di essere strumenti umani che, al contrario dell'uomo, non conoscono la morte. La poesia "Il Muro", forse la più memorabile della raccolta, vede Leggi tutto
"... Pensate cosa può essere - voi che fate lamenti dal cuore della città sulle città senza cuore - cosa può essere un uomo in un paese, sotto il pennino dello scriba una pagina frusciante e dopo dentro una polvere di archivi nulla nessuno in nessun luogo mai." ( Intervista a un suicida , pp. 66, 67) Leggi tutto
"E qui t'aspetto."
Sereni si rivela essere un maestro nella gestione dei suoni delle parole e dei ritmi dei suoi versi. Purtroppo la sua tendenza a un ermetismo contenutistico ha reso davvero faticosa la lettura. Spero che con una rilettura possa apprezzare di più la sua poesia.
Vittorio Sereni mi ha colpito molto nella descrizione delle trasfigurazioni dell'io, controfigure grazie a cui il soggetto si avvicina al mistero della vita. Nella sua raccolta si può sentire la voce del padre morto che nel Muro (Apparizioni e incontri) dialoga in maniera accusatoria con il figlio in Leggi tutto
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