

Sinossi
Un sogno lungo mille anni. Una sfida condotta nel cuore dell'Europa. Un miraggio infine svanito. Questo è stata la Borgogna dall'Alto Medioevo alle soglie dell'Età moderna. Un'idea, prima ancora che un territorio; una folle ambizione, non solo un progetto politico. Situate a cavallo del confine tra il regno di Francia e il Sacro Romano Impero, lungo i tratti inferiori del Reno, della Mosa e della Schelda, le terre borgognone, famose fin dal XII secolo per i loro vitigni pregiati, furono infatti testimoni di uno dei più straordinari e audaci tentativi di nation building , la costruzione cioè di un'entità politica e militare indipendente e autonoma dalle grandi potenze continentali. In un'Europa frammentata in una moltitudine di regni e di Stati regionali, nel corso di alcuni decenni i duchi borgognoni - da Filippo l'Ardito a Giovanni Senza Paura, da Filippo il Buono a Carlo il Temerario - seppero creare una patria comune per popolazioni di lingue, tradizioni e sentimenti diversi, dando vita a una nazione che al suo apice, tra la metà del XIV e la metà del XV secolo, si estendeva da Digione ad Amsterdam, dall'Alsazia al Mare del Nord. Una nazione incredibilmente prospera, grazie ai commerci internazionali e alle manifatture, con il suo reticolo di floride città votate alla libera impresa e al guadagno. Spavaldi, indocili, assetati di potere e di gloria, pronti a giocare un ruolo da protagonisti nei fragili equilibri e nelle alleanze incerte della guerra dei Cent'anni, i duchi di Borgogna rappresentarono una minaccia costante per le potenze europee, specialmente per quella francese. Ma se l'arte della diplomazia e della guerra, con le sue battaglie, i suoi assedi, i tradimenti, i trionfi e le disfatte, rimase il tratto distintivo dell'epopea borgognona, non meno importanti furono l'amore per lo sfarzo, l'ostentazione del lusso e la continua ricerca della bellezza cui i signori delle Fiandre si dedicarono con cura maniacale. Strumenti della propaganda, certo, ma anche traccia indelebile del proprio passaggio, come testimoniano ancora oggi le straordinarie opere d'arte disseminate nelle città fiamminghe, valloni e olandesi, retaggio di un mondo che all'alba dell'Età moderna si sarebbe dissolto per sempre. Con il suo stile appassionato e lieve, sostenuto da una solida documentazione di prima mano, Bart Van Loo restituisce al lettore l'affresco vivido di un'epoca scandita da una successione di eventi che hanno plasmato la storia europea.
- ISBN: 8804737832
- Casa Editrice: Mondadori
- Pagine: 648
- Data di uscita: 26-10-2021
Recensioni
Men kon moeilijk ontsnappen aan de grootse marketing campagne rond dit boek. Maar het kan geen kwaad om ervoor te bezwijken want het is een goed boek voor mensen die geen al te beste kennis van de geschiedenis hebben, zoals ik. Een paar jaar geleden groeide het besef dat het pover gesteld was met mi Leggi tutto
Lezend leren, het blijft zalig. “Hadden mijn geschiedenisleerkrachten maar meer het kaliber van Bart Van Loo gehad”, dacht ik regelmatig. Een kennis beschreef dit boek als onze eigen Game of Thrones. Nu heb ik nog niet naar die serie gekeken, maar ik kan me een voorstelling maken van wat hij bedoeld Leggi tutto
Bijna 4 jaar geleden had ik mijn eerste kennismaking met Bart van Loo. In zijn boek over Napoleon maakte ik al kennis met zijn uiterst aangename manier van schrijven. Dus dit nieuwe boek, over de oorsprong van de Lage Landen, kon niet anders dan bovenop mijn al (immens dikke) stapel nog-te-lezen ein Leggi tutto
“A Game of Thrones soap opera where everything is true,” says one critic. “A history book that reads like a thriller,” says another. On the one hand, these observations shed less light than they seem to. Martin and his ilk borrow a lot from medieval European history, so the affinities between those Leggi tutto
Es hat mich reich impulsiert und dafür danke ich. Gent war ein mächtiger Rebell und hat sich nichts sagen lassen, die Arteveldes haben Herzögen die Suppe versalzen, Burgund hat die Einigung der Niederen Lande begünstigt, wie man heute zum Ganzen "Holland" sagt, hat man früher zum Ganzen "Flandern" gesa Leggi tutto
Ik weet niet of ik een heel ander boek dan de rest van enthousiast Nederland heb gelezen, maar mijn allesomvattende reactie is helaas slechts "meh". Het boek zelf is prachtig, vol met relevante illustraties. Het meeste vond ik ook erg boeiend, en mooi geschreven, echter die combi werkte niet helemaa Leggi tutto
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