Razzismo, sessismo, bullismo, privacy, depressione, malattia, discriminazioni sessuali, porn revenge: su ilLibraio.it Ilenia Zodiaco suggerisce una serie di romanzi young adult che affrontano con efficacia questioni molto delicate…

La parola del 2017 per il dizionario Merriam-Webster è “femminismo”, un termine che ben rappresenta l’ondata di proteste, dibattiti e denunce sollevatesi contro il sessismo nell’ultimo anno. Non c’è da stupirsi se si è attestato come uno dei termini più cercati online. La lotta per l’emancipazione femminile raramente si è occupata soltanto della parità di genere, quanto piuttosto dell’equità a tutto tondo, quindi anche di inclusione delle minoranze, condanna di ogni discriminazione, sensibilizzazione e accettazione della diversità come valore.

Questo risorgimento dei valori della giustizia sociale si è riflesso anche nella letteratura, specialmente quella per ragazzi che fortunatamente, a differenza della politica, ha intercettato positivamente la voglia di cambiamento e le rinnovate istanze sociali dei giovani lettori, offrendo loro una vasta gamma di storie che ponessero al centro la questione della diversità.

Uno dei casi editoriali degli ultimi anni – quest’anno la trasposizione cinematografica – è Wonder di R. J. Palacio (Giunti, 2012). Il protagonista August Pullman è un bambino affetto da una deformazione craniofacciale che si appresta ad affrontare il primo giorno di scuola media e l’iniziale ostilità dei compagni, scostanti a causa del suo aspetto. Il romanzo, oltre a portare avanti una grande lezione di tolleranza, ci pone la più difficile delle domande: come riuscire a essere la migliore versione di se stessi quando il mondo ti mostra soltanto il suo lato peggiore. Inoltre è anche un buon esempio di come raccontare una malattia invalidante, senza cedere al patetismo.

Wonder di R. J. Palacio

Nella stessa direzione si muove un altro autore virtuoso, ovvero Kenneth Oppel che, con Il nido (Rizzoli, 2017), è arrivato finalista al premio Andersen del 2017. Il protagonista Steven, di dodici anni, deve sopportare un peso angosciante: il suo fratellino appena nato soffre di una malattia molto rara di cui nessuno si azzarda a pronunciare il nome. Come se non bastasse, ogni notte, Steven riceve la visita di certe creature, forse degli angeli, che gli promettono di riuscire a guarire il fratellino Theo. Attraverso un potente espediente fantastico, Oppel ci fa entrare nel mondo oscuro e immaginifico di un bambino, gravato dall’ansia ma anche armato del coraggio necessario per affrontare gli incubi.

Kenneth Oppel Il nido

A proposito di incubi, la madre di Alex Petroski, protagonista del romanzo Arrivederci tra le stelle di Jack Cheng (Bompiani, 2016), ne vive uno in particolare: quello della depressione. È suo figlio di undici anni a prendersi cura di lei, anche se non è la sua unica attività. Alex infatti ama lo spazio al punto da costruire un razzo che programma di lanciare oltre l’atmosfera terrestre insieme al suo Golden iPod, proprio come Carl Sagan aveva fatto nel 1977 con il Golden Record: il disco d’oro che porta le voci e i suoni più belli del nostro pianeta agli alieni. Un romanzo d’ispirazione che, nonostante il grande amore per la scienza che trasmette, non propone soluzioni matematiche a un problema così grave come la depressione di un genitore o l’indifferenza di un fratello. Ma trova anche il modo di non cedere alla rassegnazione.

Arrivederci tra le stelle di Jack Cheng

Tutt’altro che rassegnata è anche la comunità di afroamericani del quartiere in cui vive Starr Carter, la protagonista sedicenne di uno dei romanzi young adult più discussi dell’anno scorso: The Hate U give di Angie Thomas (Giunti, 2017). Ispirato dall’azione del movimento Black Lives Matter, il libro affronta la questione ancora bruciante del razzismo negli Usa. Starr infatti assiste all’omicidio di un suo coetaneo di colore per mano della polizia, una morte che desterà l’indignazione della città, o almeno di una parte. Il conflitto di coscienza della protagonista infatti è aggravato dal fatto che frequenta una prestigiosa scuola privata a maggioranza bianca. Questa netta divisione della sua vita dimostra quanto l’identità culturale, soprattutto quella dei più giovani, oggi sia tutt’altro che univoca. A parte il tentativo di denunciare i soprusi e di incoraggiare la lotta per i diritti civili, l’interrogativo del romanzo è: cosa determina l’appartenenza di un individuo ai propri valori, alla propria comunità, alla propria cultura? Il colore della pelle? Probabilmente no.

The Hate U give di Angie Thomas

Infine, due grandi temi, molto cari alla letteratura per ragazzi: il bullismo e la discriminazione sessuale. Se n’è discusso tanto soprattutto in relazione a 13 reasons why (serie tv evento di Netflix e prima romanzo young adult di Jay Asher, uscito nel 2007) che ha anche sollevato la delicata questione del suicidio.

Un altro young adult consigliato a chi è già rimasto colpito da 13 è Simon vs the homo sapiens agenda, tradotto in italiano da Mondadori con il titolo meno arguto di Non so chi sei ma io sono qui di Becky Albertalli che, sebbene con altri toni, affronta delle tematiche affini. Simon ha 17 anni e apparentemente conduce una vita normalissima, anzi, quasi fin troppo piatta. In realtà il suo grigiore è probabilmente un modo per nascondere un segreto che non ha il coraggio di rivelare: è gay e innamorato di un ragazzo conosciuto in rete (che si firma con il misterioso nickname Blu) che frequenta il suo liceo ma che, come Simon, non vuole farsi avanti.

Non so chi sei ma io sono qui di Becky Albertalli

Sfortunatamente uno dei suoi compagni di scuola scopre del suo flirt virtuale e inizia a ricattarlo: se non lo aiuterà a conquistare la ragazza di cui è innamorato, rivelerà a tutti il suo segreto. L’autrice ci regala un racconto ironico e leggero, capace però di problematizzare questioni attualissime – dal porn revenge alla privacy – ma anche, purtroppo, vecchissime come l’omofobia e il bullismo.

L’AUTRICE – sulla pagina autore tutti gli articoli di Ilenia Zodiaco per ilLibraio.it

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