Chi è l’inglese Kate Tempest, rapper, poetessa, scrittrice, performer e portavoce della sua generazione. E quali sono le sue opere, tra dischi, poesie acclamate in patria e non solo, pièce teatrali e un romanzo. Una produzione artistica variegata, in cui unisce l’interesse per la letteratura inglese alle esperienze di vita e alle influenze rap, e in cui racconta la rabbia, la frustrazione ma anche le speranze della generazione degli under trentacinque…

Kate Tempest, all’anagrafe Kate Calvert, classe ’85, è una rapper, poetessa, scrittrice e performer nata nella periferia a sud est di Londra. Negli ultimi anni ha raggiunto la notorietà in patria e all’estero grazie alle sue opere in cui narra con maestria la sua generazione e i problemi della sua zona d’origine.

Kate Tempest

Droga, disoccupazione, nichilismo, ma anche prospettive negate e scontentezza sono al centro delle sue creazioni artistiche. Testi che diventano canzoni rap graffianti, ma anche poesie che le sono valse premi prestigiosi come il Ted Hughes Award. La rabbia che Kate Tempest esprime con ogni mezzo a sua disposizione è esplosiva, ma trasmette anche una speranza: che dalle macerie del mondo nasca qualcosa di nuovo e migliore.

A soli sedici anni Kate Tempest si è esibita per la prima volta e nel 2011 ha pubblicato il suo primo album, Balance, seguito da Everybody Down nominato al Mercury Prize nel 2014 e da Let them eat chaos finalista del Mercury Prize 2017. Si è anche esibita live durante il celebre Festival di Glastonbury lo scorso luglio.

Kate Tempest

Legato all’ultimo album è il poema omonimo Che Mangino Chaos (e/o, traduzione di Riccardo Duranti). Si tratta del racconto di una notte insonne, attraverso sette personaggi che abitano la stessa via. La badante, il giovane uomo d’affari, l’alcolizzato del quartiere. Ognuno ripercorre la propria vita quotidiana e i propri affanni, solo, sveglio nella propria dimora. Ma in realtà è unito dagli altri personaggi dall’insonnia, ma anche dall’appartenenza a una società, a un quartiere, a una città, all’umanità.

Molto acclamato è anche il suo primo poema recitato come performance, Brand New Ancients del 2012, poi registrato in un cd nel 2014 e la raccolta di poesie Hold your own in cui spicca il riferimento ai classici della letteratura e della mitologia.

La poesia di Kate Tempest trasuda la rabbia della sua autrice, ma anche una tradizione squisitamente inglese di denuncia della vita urbana e misticismo che nasce da William Blake. Tempest infatti ha in tasca una laurea in letteratura inglese ed è stata visiting professor del dipartimento di inglese all’University College di Londra, oltre che direttore artistico del Brighton Festival, evento dedicato all’arte e alla cultura, nel 2017.

Inoltre, la sua biografia ha una grande influenza sulla sua produzione artistica. La critica alla vita in città nasce dalla sua esperienza come abitante di “un quartiere degradato“, come lei stessa ha definito Brockley, a sud est di Londra. L’interesse per raccontare la classe operaia deriva dall’esperienza del padre, Nigel Calvert che ha a lungo lavorato come operaio mentre studiava per diventare avvocato e infine laurearsi quando la figlia aveva 8 anni.

Kate Tempest

Oltre alla poesia Kate Tempest si è anche dedicata alla narrativa con il romanzo Le buone intenzioni (Frassinelli, traduzione di Simona Vinci). Al centro della narrazione una ragazza omosessuale, Harry, e il suo amico d’infanzia Leon che si guadagnano da vivere spacciando droga ai dirigenti della City (personaggi che erano già presenti nel disco Everybody Down). Intorno a loro si muovono i personaggi che popolano i quartieri popolari di Londra: disoccupati che hanno perso le speranze di trovare un’occupazione, piccoli borghesi, e perfino una ballerina che per pagare le bollette fa la escort. Nonostante le loro buone intenzioni, tutti questi personaggi sono stati risucchiati dalla città e dalle sue rigide regole.

Come se non bastasse Kate Tempest è anche drammaturga di tre opere teatrali: Hopelessly devoted, Glasshouse e Wasted.

Oltre che un’autrice dai molteplici mezzi espressivi, Kate Tempest è anche una penna capace di unire mondi agli antipodi, come la letteratura inglese e le influenze del rap, e trasmettere con forza ed efficacia quelle che sono le domande e le richieste di una generazione di under trentacinque che talvolta sembra mancare di autorevolezza.

 

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