Graziella Ridolfo, che festeggia i 10 anni della sua Evolvo Libri (a Gravellona Toce), su ilLibraio.it racconta come il 2020, segnato dal Covid-19, abbia accelerato la “parabola di personalizzazione” della sua attività, “sempre più relazionale”. In che modo? La libraia (che si definisce “equilibraia”) offre servizi come il “coaching con i libri” e percorsi di gruppo (via Zoom) e di book-coaching (sempre da remoto). Tra le novità degli ultimi mesi, anche “bolle di libri”, cioè la possibilità per i clienti di prenotare un appuntamento per avere il (piccolo) negozio tutto per sé

“L’unico modo per andare avanti è andare avanti”, è l’inciso di una frase attribuita a Stephen King, il re della letteratura horror.

Cercavo un motto che potesse esprimere con pathos evocativo gli ultimi 10 mesi “in tempo di Covid” della mia attività di libraia e ho trovato questo.

Mi è sembrato calzante, non solo per il senso di determinazione che esprime, ma soprattutto per il concetto di direzione che contiene e per quello di “quasi ovvietà” che sottointende.

La mia “pandemia in libreria”, infatti, non è stata un “tirare dritto imperterrita e uguale” appena ci è stato consentito di riaprire in Piemonte a maggio, bensì un “accelerare una parabola di personalizzazione” della mia attività, sempre più relazionale e sempre meno squisitamente commerciale.

Come librai siamo stati più fortunati di altre attività in termini di periodi di chiusura, ma le difficoltà non sono mancate anche da aperti, soprattutto se, come nel mio caso, si hanno a disposizione spazi ristretti, tanto da consentire l’ingresso di un solo cliente per volta.

E allora il bonus Piemonte di € 1.500,00, che era da investire in sviluppi della propria attività, è stato speso per consacrare con la registrazione del marchio EQUILIBRAIA, il mio personale approccio al “coaching con i libri” e per fare un corso di comunicazione online.

Il tempo del lockdown è stato impiegato per creare nuovi percorsi di gruppo da svolgere da remoto via Zoom che, se da una parte mi hanno fatto perdere qualche cliente vicino, dall’altra me ne hanno fatti acquisire di lontani. E per prendere la buona abitudine, che è rimasta anche dopo, di una lettura online a settimana.

Non sono mancate, poi, un paio di presentazioni di libri in diretta Facebook.

Le difficoltà dei primi tempi dopo la riapertura sono diventate “aperti un po’”: un orario ridotto della libreria (solo al mattino), l’invito a sentirsi sempre di più online (Facebook, WhatsApp) per scegliere e ordinare i libri e l’adesione al servizio “libri da asporto” per consegnare ai clienti direttamente a casa loro, in presenza di limitazioni territoriali nei loro spostamenti.

Il pomeriggio poi, da casa mia, lo dedico al book-coaching via Zoom, individuale durante la settimana e di gruppo il sabato e il mercoledì sera.

Ovviamente a dicembre è stata ripristinata l’apertura anche il pomeriggio, ma ora a gennaio si è ritornato ad “aperti un po’”; con una piccola aggiunta ispiratami dalla costrizione di accogliere i clienti uno ad uno: “bolle di libri”, libreria su appuntamento.

Il giovedì pomeriggio, infatti, la libreria riceve su appuntamento, per garantire la massima attenzione e privacy nella scelta di un libro, per sé o per altri o, sempre più spesso, per cercare un proprio percorso di letture che possano essere idonee a una specifica esigenza. Senza essere interrotti dal sopravvenire di altra clientela.

Il 14 maggio prossimo la mia libreria compirà dieci anni, ma quest’ultimo ne vale almeno tre, per la quantità di novità che ha portato: farò finta che siano dodici allora.

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