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I coniglietti disegnati da Margaret Atwood e da altri grandi scrittori

margaret atwood

Cosa si chiede a uno scrittore famoso quando si ha l’opportunità di incontrarlo? Un autografo, una dedica, magari un selfie. L’autrice Sabra Embury, invece, ha scelto di rivolgere ad alcune tra le penne più brillanti della letteratura una richiesta del tutto singolare: disegnare un coniglietto in meno di dieci secondi.

L’idea è nata per gioco, come se scarabocchiare potesse essere uno strumento di indagine psicologica. Tipo l’analisi della grafia, però con i coniglietti.

Ma perché, tra tanti, proprio questo animale? In un articolo del New York Times Embury spiega che i coniglietti sono difficili da scambiare per qualsiasi altra creatura, grazie al tratto esagerato delle loro orecchie. E poi sono divertenti da disegnare anche per chi non possiede alcuna abilità artistica.

Ha passato dieci anni a collezionare schizzi, arrivando a raccoglierne tantissimi. Qui di seguito ne proponiamo alcuni tra quelli proposti dal New York Times.

Coniglietto numero uno, firmato da Margaret Atwood. La scrittrice canadese, autrice del romanzo cult Il racconto dell’Ancella (Ponte alle Grazie, traduzione di C. Pennati), del quale è già stato annunciato un sequel, ha accolto l’insolita richiesta con entusiasmo: “È grandioso!”, ha detto, aggiungendo al coniglietto una carota tra le zampe.

Il secondo coniglietto è realizzato dalla mano del visionario regista David Lynch. Dopo averlo disegnato l’autore di Twin Peaks ha semplicemente dichiarato: “Grazie, è stato interessante”.

Ecco il coniglietto di Mark Z. Danielewski, autore del romanzo Casa di foglie (Mondadori, traduzione di Anzelmo, Brugnatelli, Strazzeri), un disegno che a tutto assomiglia, fuorché alla figura di un coniglio normale. “Un po’ inquietante”, commenta Embury.

Il coniglio di Nicholson Baker, invece, è timido, gentile e semplice. Un’immagine che riassume esattamente il carattere dello scrittore.

Tra gli autori preferiti di Embury c’è Joy Williams. Il suo coniglio è piuttosto piccolo e concentrato. Essenziale ed evocativo: proprio come il suo stile.

Il coniglio di Gary Shteyngart, disegnato sul suo Storia d’amore vera e supertriste (Guanda, traduzione di K. Bagnoli), è considerato da Embury quello con l’aspetto più nevrotico della sua collezione.

Jonathan Lethem, autore di Brooklyn senza madre (Bompiani, traduzione di L. Grimaldi), è per Embury l’emblema della calma e dell’autocontrollo. E infatti il suo coniglio ha una postura assolutamente perfetta.

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