“Pensavo che i miei giudizi rimanessero privati…”. Si giustifica così Salman Rushdie dopo le polemiche sorte in seguito ai suoi voti espressi su Goodreads, il social network letterario. Promossi, tra gli altri, Francis Scott Fitzgerald e il “rivale” Naipaul. Tra i bocciati… – I dettagli

Nel 1989 lo scrittore  indiano (naturalizzato britannico) Salman Rushdie era stato al centro del ciclone dopo l’uscita di Versetti satanici, libro censurato in India, Pakistan, Sudafrica, Egitto, Malaysia, Arabia Saudita, Sri Lanka e nel sultanato dell’Oman (dove il divieto venne esteso a ogni libro Penguin, allora editore di Rushdie, ndr), considerato “denigratorio” della storia dell’Islam, e ritenuto “sacrilego” per come dipingeva il profeta Maometto e Abramo; Rushdie fu così costretto a vivere sotto scorta per 12 anni dopo la condanna a morte sentenziata dalla fatwa di Kohemini.

In questi giorni, invece, si discute di Rushdie per un motivo ben più leggero, per fortuna: ci riferiamo infatti alle sue poco lusinghiere recensioni di alcuni classici apparse sul social network letterario Goodreads (di proprietà di Amazon e creato nel dicembre 2006 dallo sviluppatore di software e imprenditore statunitense Otis Chandler, ndr). 

goodreads

Tra i titoli con i voti maggiori dati dallo scrittore classe ’47 troviamo Il grande Gatsby di Francis Scott FitzgeraldUna manciata di polvere di Evelyn WaughUna casa per il signor Biswas del suo “rivale” Vidiadhar Surajprasad Naipaul; tra gli autori “stroncati”, invece, Kingsley Amis (padre di Martin), lo stesso Martin Amis, e Harper Lee, l’autrice de Il buio oltre la siepe.

rushdie

 

“Sono così goffo a volte nel nuovo mondo dei social media… pensavo che i miei giudizi rimanessero privati. Beh, non prendeteli troppo seriamente, mi stavo divertendo un po’…”, ha poi dichiarato Rushdie, giustificandosi. Nel frattempo, le sue recensioni hanno fatto il giro del web.

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