Quella tra opere d’arte e letteratura è una liaison perfetta e “pericolosa” insieme: dal bestseller di Donna Tartt, caso editoriale del 2014, a “La ragazza con l’orecchino di perla”, passando per il “ritratto” di Charlotte Salomon firmato da David Foenkinos, il potere evocativo delle tele ha alimentato la fantasia di autori di ogni latitudine (anche di recente)…

È dei giorni scorsi la notizia del sequestro avvenuto in Svizzera di un dipinto, il Ritratto d’Isabella d’Este, attribuito a Leonardo da Vinci. Un’opera di inestimabile valore ritrovata proprio nel quarantennale del clamoroso furto a Palazzo Ducale di Urbino di tre capolavori della storia dell’arte di Raffaello e Piero della Francesca – rubati nella notte tra il 5 e il 6 febbraio 1975 e ritrovati nel  1976 in un hotel di Locarno, sempre in Svizzera.

Episodi come questi hanno rappresentato in più occasioni il perno di romanzi o di celebri suggestioni letterarie. Quella tra opere d’arte e letteratura è infatti una liaison perfetta e pericolosa insieme. La narrativa contemporanea ha spesso utilizzato il furto o l’indagine su quadri enigmatici della storia come il motore centrale di intrighi e omicidi a cavallo dei secoli, ma anche di travagli interiori e storie d’amore senza tempo. Il potere evocativo delle tele, la loro portata metaforica e al contempo l’essere oggetti di pregio inestimabile hanno alimentato la fantasia di autori di ogni latitudine, con clamorosi casi di popolarità.

Mentre al cinema ottengono il consenso di pubblico e critica le biografie tormentate dei pittori come Turner di Mike Leigh o Big Eyes di Tim Burton e persino nel Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, candidato a 9 premi Oscar, uno degli snodi chiave è costituito dall’eredità e dal successivo furto di un quadro, Ragazzo con la mela, anche in libreria appaiono sempre più storie legate a doppio filo a tele famose. A partire dal vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa 2014, Il cardellino di Donna Tartt.

Il cardellino – Donna Tartt (Rizzoli)

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È stato decretato dai critici e dai lettori il libro del 2014. Quello di Donna Tartt (uno dei casi editoriali dello scorso anno anche in Italia, ndr) è un romanzo di formazione contemporaneo, il cui protagonista, Theo Decker, sopravvissuto 13enne a un attentato terroristico, si troverà da adulto sospeso tra i salotti buoni newyorchesi e il negozio di antichità in cui lavora. Invischiato in un rischioso tête-à-tête con la criminalità internazionale, sarà  disposto a tutto pur di riavere il suo oggetto più prezioso, il piccolo quadro del pittore olandese Fabritius, raffigurante un cardellino. Eccone una descrizione:

“È lì, nell’aria sciacquata di luce, nei colpi di pennello che, da vicino, l’artista ci permette di vedere esattamente per ciò che sono – lampi di pigmento lavorati a mano, il passaggio visibile di  ogni setola – e poi, basta allontanarsi un po’, ecco che si compie il miracolo, o lo scherzo, come sostiene Horst, anche se in realtà è le due cose insieme, il processo di transustanziazione grazie al quale il quadro è un quadro ma è anche penne e ossa. È il luogo in cui la realtà va a cozzare con l’ideale, in cui uno scherzo diventa serio e tutto ciò che è serio diventa uno scherzo. Il punto magico in cui ogni idea e il suo opposto sono ugualmente veri”.

Un quadro che è talismano ed emblema di un’innocenza e di una libertà andati perduti o forse mai davvero posseduti, ma anche specchio dell’anima in grado di racchiudere i segreti e l’identità stessa del protagonista.

“Perché, se sono i nostri segreti a definirci, e non il volto che mostriamo al mondo, allora il quadro era il segreto che mi elevava al di sopra della superficie dell’esistenza e mi permetteva di conoscermi per quello che sono”.

Charlotte – David Foenkinos (Mondadori)

Charlotte

Vincitore del Premio Renaudon e Goncourt des Lycéens 2014, l’ultimo libro dello scrittore francese è incentrato sulla figura della pittrice ebrea tedesca, Charlotte Salomon, morta ad Auschwitz nel 1943. In questo caso il legame con i dipinti è extradiegetico, è il presupposto della narrazione e della sua stessa forma. L’autore costruisce frasi brevi, mai più lunghe di una riga, in un ritmo spezzato che rievoca quello di un poema e al contempo i tratti incisivi dello stile espressionista della Solomon. Foenkinos era stato folgorato otto anni fa ad Amsterdam da una mostra dell’artista, che tra il 1941 e il 1942 realizzò 1325 fogli, utilizzando solo tre pigmenti – rosso, blu e giallo – e li riunì sotto il titolo: Vita? O Teatro? Un dramma in musica. “Charlotte ha imparato a leggere il suo nome su una tomba”. Così lo scrittore alza e alla fine cala il sipario sulla storia di una donna dal destino segnato da tragedie familiari e dall’odio nazista, ma sublimato nell’arte e nell’amore verso il suo primo compagno.

Il ritratto Bellini – Jason Goodwin (Einaudi)

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Un dipinto destinato, per il suo soggetto, a non passare inosservato, è quello da cui si dipana il libro dello storico britannico. La rappresentazione di Maometto il Conquistatore ad opera di Gentile Bellini riappare nel 1840 a Venezia, quattro secoli dopo essere scomparso da Istanbul. E il sultano lo brama. Un ritratto simbolo della grandezza ottomana che semina morte, suscita amori, dissolve ricchezze favolose. La ricerca di Yashim, l’eunuco detective protagonista dei romanzi di Jason Goodwin (da poco in libreria con un nuovo romanzo, I cospiratori del baklava) si trasforma in un oscuro gioco del gatto col topo, che minaccia di distruggere più di un trono in Europa. Secoli prima dell’attentato a Charlie Hebdo.

La donna che collezionava segretiIain Pears (Tea-Longanesi)

Riappare il binomio quadro-segreti, ma all’interno di una trama gialla. Le indagini nel mondo dell’arte è la serie dedicata ai romanzi dello scrittore ed esperto d’arte inglese. Omicidi, rapimenti e misteri originati da dipinti celebri o semi-sconosciuti ai più, sono i protagonisti dei suoi racconti. Ad investigare Flavia Di Stefano, brillante collaboratrice di Taddeo Bottardi, capo del nucleo investigativo per la tutela del patrimonio artistico italiano. L’indagine anche in questo caso si rivelerà molto pericolosa, poiché la protagonista dovrà cercare la verità su un famoso dipinto rubato dal Louvre, un paesaggio con una coppia mitologica, Cefalo e Procri. Una delle piste porterebbe ad un gruppo terrorista degli anni Settanta. Nel frattempo il marito della donna, storico dell’arte, ricerca la provenienza di un piccolo dipinto d’epoca rinascimentale, raffigurante l’Immacolata Concezione. L’indagine su due fronti della coppia li condurrà a svelare misteriosi e incredibili segreti e ad affrontare temibili nemici. Dello stesso autore: La pista Caravaggio, Il tocco di Giotto, Il ritratto, Il busto di Bernini, Il comitato Tiziano, Il caso Raffaello.

La ragazza con l’orecchino di perla – Tracy Chevalier (Neri Pozza)

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Altro caso letterario, divenuto un elegante film con Colin Firth e Scarlett Johansson. Tracy Chevalier tratteggia l’origine di un celebre dipinto, La ragazza col turbante e soprattutto la storia d’amore, fatta di silenzi e sospiri, di desiderio e abnegazione, tra il pittore olandese Johannes Vermeer e la sua serva Griet. Tra l’amato e l’amante, l’uomo potente e la giovane donna che non possiede altro che il suo incanto e la sua innocenza, si stabilisce un’intensa relazione, che si incarna nei pigmenti che la ragazza prepara per il suo maestro e che sulla tela andranno a ricomporre il suo volto.

Allmen e le dalie – Martin Suter (Sellerio)

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È appena tornato in libreria Johann Friedrich von Allmen, il dandy nato dalla penna dell’autore svizzero, Martin Suter. Moderno flâneur, di famiglia benestante poi decaduta, amante della lettura perennemente senza un soldo, Allmen fa il segugio di pezzi d’arte di grande valore. Per lui e i suoi due aiutanti il lavoro, questa volta, è di rimettere insieme Dalia Gutbauer, milionaria centenaria, con le Dalie di Fantin-Latour, famoso pittore francese. Un dipinto considerato scomparso e riemerso per vie misteriose dal passato della finanziera. Cultore del bello, Suter non rinuncia, all’interno di una trama gialla, a rivolgere uno sguardo feroce all’élite del capitalismo finanziario, con le sue ricche cariatidi che posseggono già tutto, ma anelano usurpare anche le anime. Dal romanzo verrà tratto un film diretto da Ralf Huettner, regista di Lost in Siberia.

– Oggetti di bellezza – Steve Martin (Isbn Edizioni)

Isbn

Chi avrebbe mai detto che il protagonista di commedie di successo come Il padre della sposa e La pantera rosa fosse un fine collezionista d’arte? Sagace columnist per il New Yorker e il New York Times, l’attore e sceneggiatore americano intreccia in questo romanzo la sua passione per i quadri e gli sfarzi e le ombre degli ambienti esclusivi delle case d’asta alla parabola di una donna bella e ambiziosa che nella sua scalata al mondo dell’arte incrocerà un timido e goffo giornalista, fino ad una storia d’amore destinata ad un fallimentare epilogo. La trama diventa l’occasione per tratteggiare una satira senza esclusione di colpi a una élite patinata ed enigmatica attraverso lo scandaglio delle personalità e dei tabù che la governano.

 

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