Solitario, scontroso, abitudinario... il commissario Bordelli ha preso il cuore dei suoi lettori. E sembra non volerlo più lasciare.Corriere della Sera
Una tormentata figura di investigatore e un'Italia meno cinica ma non meno cattiva di oggi.Il Venerdì di Repubblica
Ci piace, il commissario Bordelli, per quel clima nostalgico da 'come eravamo', per un'attenzione, che ci ricorda i libri di Pratolini, all'esistenza e ai ritratti della gente comune... un poliziotto che ha qualcosa di chandleriano.Giovanni Pacchiano
C'è un nuovo sceriffo in città. Il commissario Bordelli, con la sua sanguigna umanità tutta italiana e tutta toscana, si inserisce oggi nella grande tradizione dei De Vincenzi e dei Duca Lamberti: poliziotti complessi e tormentati che raccontano un'Italia ingenua e cattiva che ancora non sapeva di essere così noir.Carlo Lucarelli
Il commissario Bordelli, un antieroe disilluso ma assolutamente autentico nelle ragioni del suo esistere. Un uomo che riconosci come vero e che non è facile dimenticare.Andrea Camilleri
Sinossi
Firenze, dicembre 1965. Un uomo viene trovato ucciso nella sua abitazione: l’assassino gli ha conficcato un paio di forbici nella nuca. Del morto si conosce la professione, redditizia quanto disgustosa: era un usuraio e la gente, quasi a segnalarne l’estraneità, lo chiamava «il nuovo venuto». Da un primo sopralluogo non emergono indizi significativi. Sarà l’autopsia del medico legale Diotivede a offrire il primo tassello di un puzzle ancora tutto da costruire. Il commissario Bordelli, chiamato a far luce su un delitto che suscita in lui sentimenti contrastanti – il bisogno di far giustizia ma anche una profonda ostilità per la vittima – si appresta a iniziare un’indagine quanto mai ardua…
Con «Il Vangelo secondo Ennio», ricette per Bordelli