L’autunno è il momento del decadimento dopo l’opulenza dell’estate. E infatti il nuovo ambizioso romanzo della britannica Ali Smith, intitolato per l’appunto “Autunno”, si apre con una citazione stravolta de “Le due città” di Dickens: “Era il tempo peggiore e il tempo peggiore”. E continua con una rassegnazione che, però, cerca giustificazione nella storia: “Di nuovo. Perché le cose a un certo punto questo fanno. Crollano” – L’approfondimento

Elisabeth è “una che sta realizzando il suo sogno, come dice sua madre, e sarebbe vero, se il suo sogno consistesse nel non avere una sicurezza lavorativa e non potersi permettere praticamente nulla“. Ha trent’anni e un lavoro precario in un’università londinese. Di tanto in tanto torna al paese in cui vive la madre per fare visita a un amico.

Daniel è un ultracentenario ed è ricoverato in un ospizio, dove trascorre le sue giornate dormendo e facendo sogni in cui il passato si intreccia con situazioni surreali che sembrano uscite da un quadro, o da una poesia. Lui è l’amico a cui Elisabeth fa visita. Entrambi vivono nella Gran Bretagna post Brexit a cui la scrittrice britannica Ali Smith, due volte finalista al Booker Prize, ha deciso di dedicare il suo ultimo romanzo, Autunno (Sur, traduzione di Federica Aceto), che è anche il primo di una tetralogia che si ispira alla ciclicità delle stagioni.

ali smith

L’autunno è il momento del decadimento dopo l’opulenza dell’estate. E infatti il romanzo si apre con una citazione stravolta da Le due città di Dickens: “Era il tempo peggiore e il tempo peggiore”. E continua con una rassegnazione che, però, cerca giustificazione nella storia: “Di nuovo. Perché le cose a un certo punto questo fanno. Crollano“. E il crollo della Gran Bretagna, secondo Ali Smith, sta proprio nella Brexit.

La madre di Elisabeth, in particolare, dà voce al disagio di chi, rimasto scottato dalla svolta nazionalista del proprio paese, non riesce ad accettare le conseguenze del referendum che il 21 giugno 2016 ha diviso la Gran Bretagna, il momento in cui “in tutto il paese c’era angoscia e giubilo”.

Ali Smith, infatti, le mette in bocca le frasi più amare e sincere, del romanzo: “Ma oggi le notizie sono come un gregge di pecore che procedono a doppia velocità verso l’orlo di un precipizio“. O ancora: “Sono stanca delle notizie. Sono stanca del modo in cui vengono spettacolarizzate cose che nulla hanno di spettacolare, e di come vengono invece liquidate semplicisticamente cose davvero spaventose”.

Ma l’autunno è anche la stagione dell’introspezione dopo l’estroversione dell’estate. Elisabeth e Daniel ricordano il passato che li ha uniti, lei una bambina piena di domande, lui un ottantenne ancora arzillo, capace di un’agilità inaspettata per un uomo della sua età, e capace di strabiliare Elisabeth una risposta dopo l’altra. Lo fanno, però, su due strade di pensiero che corrono parallele, ma si incontrano fugaci solo nel mondo dei sogni.

E poi c’è l’ossessione di Daniel per un’artista bellissima, morta a neanche trent’anni per un cancro incurabile. Il suo unico amore. Non corrisposto, ma immortale. E così Daniel trascorre le giornate con Elisabeth a raccontarle le opere di questa donna amata e ammirata.

Casualmente, ormai studentessa universitaria, Elisabeth scopre che l’amico le aveva descritto con minuzia i quadri di Pauline Boty, l’unica donna esponente della Pop Art in Gran Bretagna, morta nel 1966 e dimenticata per oltre trent’anni. Le sue opere, che si facevano beffe dei valori del patriarcato già dal titolo – ci sono ad esempio The Only Blonde in the World, It’s A Man’s World I, It’s A Man’s World II -, sono rimaste per anni nella soffitta della fattoria del fratello, dimenticate dal resto del mondo. E c’è, o meglio c’era, anche Scandal 63, la sua opera scomparsa, in cui ha ritratto Christine Keeler, soggetto dello Scandalo Profumo, un intrigo internazionale che ha visto intrecciarsi sesso, potere e segreti di stato.

Autunno di Ali Smith in poco più di duecento pagine scrive un ritratto della Gran Bretagna – post Brexit, della Swinging London, durante la seconda guerra mondiale…-, ma racconta anche la vita come concetto assoluto attraverso gli occhi di due osservatori con una sensibilità fuori dal comune. E quindi capaci di vedere oltre il qui e ora.

 

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