“Hoppípolla — Cultura indipendente per corrispondenza” è una scatola a sorpresa contenente diverse creazioni (tra cui libri) selezionate tra le migliori realtà di cultura indipendente. Un progetto italiano (ma dal nome islandese), a cui è possibile abbonarsi

Hoppípolla è una parola islandese, intraducibile, o quasi, in italiano. La traduzione più vicina è “saltare nelle pozzanghere” e si riferisce a quello che pare essere uno dei giochi preferiti dai bambini islandesi, semplice e divertente. “Ci è subito piaciuto il significato di questa parola, perché il senso di sorpresa che vogliamo trasmettere con Hoppípolla è lo stesso: solo che da adulti non è più sufficiente saltare in una pozzanghera, per meravigliarsi”, spiegano i giovani ideatori del progetto (nella foto sotto, ndr).

Ma, concretamente, di cosa parliamo quando parliamo di Hoppípolla – Cultura indipendente per corrispondenza? “Abbiamo pensato a una scatola di prodotti appositamente selezionati per stupire i nostri abbonati e far loro scoprire nuovi creativi“. Hoppípolla contiene progetti indipendenti: un oggetto di design, una pubblicazione editoriale, un suggerimento per scoprire un gruppo musicale, un prodotto illustrato e un’altra piccola sorpresa.

La scatola arriva in casa degli abbonati una volta al mese, ogni tre oppure ogni sei, a seconda della soluzione scelta. Tutte le informazioni sul sito ufficiale. E può essere anche un’idea regalo alternativa.

https://www.youtube.com/watch?v=OnUNOFOg-HQ

L’idea è venuta a quattro ragazzi contemporaneamente da tre città differenti, “grazie ad un lavoro di coworking a distanza e alla passione per le cose belle”; hanno così trasformato il loro ufficio in un gruppo whatsapp. “Lavorare insieme aumenta l’ispirazione, diminuisce i costi, genera nuovi progetti”, sono queste le parole di Paola Tartaglino, blogger e storica dell’arte che vive e lavora a Torino; mentre a Pescara ci sono Nicola Minerva e Simona Basilavecchia, rispettivamente un ingegnere e una fotografa con la passione per il design; e fa parte del team anche Francesco Rellini, già co-founder di Scooterino, che da Roma si occupa della parte commerciale.

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