Alessandro Perissinotto, torinese classe ’64, autore di sedici romanzi, tra cui “Le colpe dei padri” con cui è arrivato secondo al premio Strega 2013, torna in libreria con “Il silenzio della collina”, un romanzo che prende le mosse da un cruento fatto di cronaca realmente accaduto: il primo sequestro di una minorenne nell’Italia repubblicana

Alessandro Perissinotto, torinese classe ’64, docente di Teorie e tecniche delle scritture all’Università di Torino e autore di sedici romanzi, tra cui Le colpe dei padri (Piemme) con cui è arrivato secondo al premio Strega 2013, torna in libreria con Il silenzio della collina (Mondadori), un libro che prende le mosse da un cruento fatto di cronaca e scava dentro un segreto che è rimasto tale per oltre mezzo secolo.

il silenzio della collina Perissinotto

Nel solco del romanzo-verità tracciato da Carrère con L’avversario, Alessandro Perissinotto prende le mosse da una storia realmente accaduta, raccontata dai giornali dell’epoca e poi dimenticata, innestandola però su un impianto romanzesco. Così facendo, rompe il silenzio sul primo sequestro di una minorenne nell’Italia repubblicana, in un libro necessario per capire da dove viene la violenza sulle donne, per comprendere che, contro quella violenza, sono gli uomini a doversi muovere.

Protagonista del romanzo è Domenico Boschis, nato nelle Langhe, ma da molti anni trasferitosi a Roma, dove ha raggiunto il successo come attore di fiction tv. Una notizia inaspettata, però, lo costringe a tornare tra le sue colline: il padre, col quale ha da tempo interrotto ogni contatto, è malato e gli resta poco da vivere.

All’hospice, infatti, Domenico trova un’ombra pallida dell’uomo autoritario che il padre è stato: il vecchio non riesce quasi più a parlare, ma c’è una cosa che sembra voler dire al figlio con urgenza disperata: “La ragazza, Domenico, la ragazza!”, grida, per scoppiare poi in un pianto muto. Dentro quel pianto Domenico riconosce un dolore che viene da lontanoChi è la ragazza che sembra turbarlo fino all’ossessione? 

Mentre Domenico riprende confidenza con la terra in cui è cresciuto e cerca di addomesticare i fantasmi che popolano i suoi ricordi d’infanzia, si imbatte in un fatto di cronaca avvenuto cinquant’anni prima a una manciata di chilometri da lì. La protagonista è proprio una ragazza: ha tredici anni quando, una notte di dicembre del 1968, viene “rubata” da casa sua. Di lei non si sa nulla per otto mesi, poi la verità emerge con tutta la sua forza.

È possibile che sia il ricordo della tredicenne a perseguitare il padre di Domenico? E se così fosse, significa che il vecchio ha avuto un ruolo nella vicenda della ragazza? Lui l’ha sempre considerato un cattivo padre; deve forse cominciare a pensare che sia stato anche un cattivo uomo? Domenico ha bisogno di trovare una risposta prima che il vecchio chiuda gli occhi per sempre.

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