“Inferno verde” di Gert Nygårdshaug, attivista norvegese, è un attacco ai crimini contro la natura, al meccanismo distruttivo che succhia il midollo delle zone più povere e al tempo stesso più importanti per la sopravvivenza del pianeta. Perché la battaglia contro la distruzione del polmone verde non riguarda solo il sud America, ma è un’emergenza che coinvolge tutti – L’approfondimento

“Una bellissima Morpho peleides scese svolazzando dalla chioma di un albero e si posò su un ceppo marcio a pochi centimetri da Mino, che si guardava intorno tenendo stretto il retino”.

Nato nel paradiso della foresta pluviale, dove insegue e cattura farfalle, Mino Aquiles Portoguesa cresce indissolubilmente legato alla selva, incantato dalla potenza di una natura che è capace di nascondere segreti e generare miracoli: conosce le piante, i suoni e i respiri di tutto quanto lo circonda. Mino cresce consapevole della ricchezza di quel mondo prezioso, casa di culture e polmone del mondo.

Quando i silenzi della giungla iniziano a essere violentati dal rumore degli elicotteri degli americanos, dalle trivelle e dalle ruspe, e dagli spari degli armeros, i mercenari violenti al soldo delle compagnie petrolifere, il paradiso di Mino si trasforma. Si inizia abbattendo gli alberi, facendo deserto, creando spazio per l’apparente progresso dell’industria. Se si eliminano le chiome degli alberi, muore anche la terra, lo sa persino il bambino Minolito.

Ma i gringos sono stupidi, non capiscono che quanto stanno facendo è destinato a finire, a lasciare dietro di sé solo rovina, a far diventare il mondo un manicomio violento e irrespirabile. Un Inferno.

Gert Nygårdshaug (foto di Torkil Storli, ndr) è un attivista norvegese, autore di bestseller internazionali, tra cui la serie del detective Fredric Drum. Con il suo Inferno verde (SEM, traduzione di Andrea Romanzi) pubblicato nel 1989, anticipa con un grido di allarme profetico il dibattito sul rispetto del pianeta e del suo equilibrio, denunciando i crimini legati alla deforestazione.

Inferno Verde gert nygardshaug

Quando gli armeros assaltano il suo villaggio e massacrano tutti, Mino si ritrova orfano e spaventato a vagare solo nella giungla. Verrà salvato da Isidoro, un mago errante, che lo adotta e ne fa il suo apprendista. Insieme attraversano paesi, varcano confini, fanno incantesimi e magie.

“Se tu fossi stato una farfalla, papà Magico, saresti stato una Mariposa Mimosa. È la farfalla più gentile che esiste sulla Terra. E la più bella”.

Mino cresce con la nostalgia della foresta pluviale, con il sogno di un domani “semplicemente bello”, ma insieme cresce anche con l’odio per quegli uomini affamati di potere che hanno distrutto la sua famiglia e stanno affamando il suo paese.

Si metterà nei guai Mino, scapperà e ricomincerà. Rimanendo fedele alle magie della giungla, dove ogni mariposa, ogni farfalla è un vero miracolo di abbagliante bellezza, e ritenendo l’uomo il più grande animale nocivo sulla faccia della Terra, un essere miserabile capace di macchiarsi del crimine peggiore, la distruzione della natura.

Quella dei ricchi contro la popolazione più povera è un’immensa azione di terrorismo: il più grande omicidio di massa che sia mai avvenuto. Questo è il pensiero di Mino, e del suo amico Orlando, insieme a un gruppo di studenti illuminati e idealisti all’università. Il loro è un gruppo radicale che si vota al sovvertimento della società, e alla sua rinascita.

“La Terra non esisteva per gli uomini, gli uomini avrebbero dovuto servirla”.

Il mondo è diventato un gigantesco Zoo di Mengele, senza l’aiuto di Josef Mengele, il nazista che ambiva di fare di tutta l’America latina il suo giardino zoologico privato: un posto grottesco costruito dalla pazzia e dalla prepotenza del potere.

Non può esserci pietà verso i gringos che portano morte e terrore con la scusa delle loro attività commerciali. Mino Portoguesa progetta così un’operazione sistematica contro coloro che distruggono e sottomettono in nome del capitalismo e del progresso. La sua è una guerra, il suo simbolo è una farfalla, il suo obiettivo è generare paura. E salvare la giungla.

Gert Nygårdshaug scrive una storia colorata, vivida, e lussureggiante, avvicina ai segreti della giungla, alla ricchezza e magnificenza delle più belle mariposas del mundo, racconta fiabe, incantesimi e sogni.

Deciso e appassionato è quindi il suo attacco ai crimini contro la natura, al meccanismo distruttivo che succhia il midollo delle zone più povere e al tempo stesso più importanti per la sopravvivenza del pianeta. Perché la battaglia contro la distruzione del polmone verde non riguarda solo il sud America, ma è la vera emergenza che riguarda tutti. In trent’anni dalla prima pubblicazione del libro è un problema che si è andato aggravando: l’”effetto Bolsonaro” ha fatto sì che la deforestazione sia aumentata dell’85% in un solo anno.

Inferno verde, che è stato proclamato miglior libro norvegese di tutti i tempi al Lillehammer FUestival, fa sentire chiara e forte la voce di Gert Nygårdshaug che ha vissuto tra gli indios in Amazzonia e ne ha conosciuto la sofferenza. Il suo è un canto di amore per un paradiso da rispettare.

“La giungla è gentile con gli uomini, se gli uomini sono gentili con la giungla- disse Mino alzandosi. Era la frase più bella che avesse mai detto, pensò”.

Fotografia header: GERT NYGARDSHAUG - foto di Torkil Storli

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