La casa del mago
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Sinossi
Nel memorabile incipit di questo libro, la madre di Emanuele Trevi, allora bambino, riferendosi al padre pronuncia più volte un’istruzione enigmatica: «Lo sai com’è fatto». Per non perderlo (ad esempio fra le calli di Venezia, in una passeggiata dell’infanzia) occorre comprendere e accettare la legge della sua distrazione, della sua distanza.
Il padre, Mario Trevi, celebree riservatissimo psicoanalistajunghiano, per Emanuele è il mago, un guaritore di anime. Alla sua morte lascia un appartamento-studio che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua aura inquieta e feconda, e così prova a sciogliere (o ad approfondire?) l’enigma del padre. Muovendosi nel suo mutevole territorio − fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell’esistenza, storia culturale del Novecento − Emanuele Trevi ci offre il suo romanzo più personale, più commovente, più ironico (e perfino umoristico): una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi. Perché ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare; e i gesti e le parole più semplici rimandano alla trama sottile dell’essere, se li si sa ascoltare, se si sa lasciarli accadere.
- ISBN: 8833316653
- Casa Editrice: Ponte alle Grazie
- Pagine: 256
- Data di uscita: 05-09-2023
Recensioni
Dispiace, questa volta, non aver amato Trevi pur riconoscendogli una scrittura magnifica. Non mi ha convinto, non mi ha coinvolto, non mi sedotto. Forse perché penso che una delle cose migliori che ho letto quest'anno è il libro di Canobbio La traversata notturna: ancora una volta il ricordo di un pa Leggi tutto
“L'intreccio delle radici è la madre di ogni cosa” (C.G.Jung) Si possono individuare e attraversare numerosi percorsi narrativi lungo le pagine di questo libro, i più evidenti dei quali sono già annunciati dal titolo. La Casa, luogo inizialmente disabitato che pian piano sembra prendere vita, nei mob Leggi tutto
“io non sono quello che credi” Un ricordo e un tributo al padre, un uomo enigmatico uno psicanalista immerso nel suo mondo; una figura amata e molto distante da quella del figlio, eppure il ritratto è affettuoso e conciliante, perché a Trevi questo papà bizzarro piaceva tanto anche se non è diventato Leggi tutto
“Ma dire che mi era venuto in mente non è esatto, sono buoni tutti a venire in mente a qualcuno, mio padre era lì, in quella situazione irripetibile e insensata della mia vita.” Emanuele Trevi ritorna in libreria parlando del suo rapporto intimo con il padre. A detta di sua madre, la coppia padre-fig Leggi tutto
Le descrizioni sono poesia. Trevi riesce a pennellare realtà e personaggi con colori di un'unicità disarmante.
.... ma Sogni e favole , dal mio punto di vista, è meglio
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