Sinossi
Una corrispondenza durata 26 anni tra un ergastolano e il suo giudice. Nemmeno tra due amanti, ammette l'autore, è pensabile uno scambio di lettere così lungo. Questo non è un romanzo di invenzione, ma una storia vera. Nel 1985 a Torino si celebra un maxi processo alla mafia catanese; il processo dura quasi due anni, tra i condannati all'ergastolo Salvatore, uno dei capi a dispetto dei suoi 28 anni, con il quale il presidente della Corte d'Assise ha stabilito un rapporto di reciproco rispetto e quasi - la parola non sembri inappropriata - di fiducia. Il giorno dopo la sentenza il giudice gli scrive d'impulso e gli manda un libro. Ripensa a quei due anni, risente la voce di Salvatore che gli ricorda, "se io nascevo dove è nato suo figlio adesso era lui nella gabbia". Non è pentimento per la condanna inflitta, né solidarietà, ma un gesto di umanità per non abbandonare un uomo che dovrà passare in carcere il resto della sua vita. La legge è stata applicata, ma questo non impedisce al giudice di interrogarsi sul senso della pena. E non astrattamente, ma nel colloquio continuo con un condannato. Ventisei anni trascorsi da Salvatore tra la voglia di emanciparsi attraverso lo studio, i corsi, il lavoro in carcere e momenti di sconforto, soprattutto quando le nuove norme rendono il carcere durissimo con il regime del 41 bis. La corrispondenza continua, con cadenza regolare caro presidente, caro Salvatore. Il giudice nel frattempo è stato eletto al CSM, è diventato senatore, è andato in pensione...
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 210
- Data di uscita: 29-10-2015
Recensioni
Questa lettura di qualche anno fa mi è stata ricordata da un commento trovato qui su gr. Una lettura consigliata a chi, senza pregiudizi, desideri provare a stare nella testa di un condannato all’ergastolo e nella testa e nel cuore del suo giudice. Commovente senza patetismi, immersiva e coinvolgent Leggi tutto
Penso che questo libro dovrebbe essere letto da chiunque, non solo da giuristi. Vi lascio qui sotto il flusso di pensieri che mi ha provocato questa lettura. Fa comoda a noi, liberi, generalizzare e disprezzare chi commette crimini inumani (che alla fine tanto inumàni non sono). Ci fa comodo distinguer Leggi tutto
"Caro presidente", "Caro Salvatore". «Questa vicenda – spiega Fassone nel primo capitolo del libro– ha un particolare che credo la differenzi dalle altre. All’inizio della storia c’è qualcosa che l’ha messa in moto, qualcuno che ha pronunciato la condanna di Salvatore all’ergastolo, che ha spalancato Leggi tutto
Un libro potente, su un argomento scomodo, in cui è facile risultare impopolare. L'autore riesce a sostenere le sue tesi con grande efficacia, soprattutto per via dell'applicazione concreta della teoria. Il lettore non può eludere le domande che emergono tramite la corrispondenza fra il giudice e Sa Leggi tutto
Bellissimo. Struggente. Commovente. Libro davvero difficile da recensire per il tema delicato che tratta. Ma il magistrato che lo ha scritto ha fatto un lavoro superbo. Davvero una bellissima persona e un magistrato competente, giusto oserei dire e dalla mentalità davvero aperta. Questo libro merita d Leggi tutto
Interessante, tanto da avermi fatto comprare un compendio di Diritto penitenziario per saperne di più. Avrei voluto più riportati delle lettere di entrambi e meno romanticizzazione, che ridondante è dir poco. Troppe citazioni di altri scrittori, poeti, filosofi, utili solo a mostrare l'istruzione ri Leggi tutto
Da addetta ai lavori ho colto forse più di chi vive la Giustizia come spettatore, come vittima o come responsabile, mi ha fatto molto riflettere, più che sui principi sul sistema giustizia che purtroppo non si allinea ai principi costituzionali. Non voglio addentrarmi qui in una discussione fra pena Leggi tutto
Questo libro mi è stato consigliato più volte viste le mie posizioni in tema di ergastolo. Quest’ultime non sono cambiate dopo la lettura, ma l’opera ha indubbiamente un grande valore.
Citazioni
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