Il senso della vita (secondo me)
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Sinossi
Tre motivi per leggerlo:
Perché, a cento anni dalla morte di London, il suo vitalismo incontenibile rimane un monito a non darsi mai per vinti o sconfitti.
Perché London ha riversato in questi scritti la critica instancabile a un sistema sociale che privilegia la competizione e il successo rendendo sempre più cupa, monotona e triste la vita.
Perché la grinta, il talento, la passione di queste pagine sono una via di fuga dalla nostra solitudine digitale.
“Prima che mi dessero tutti questi titoli, ho lavorato in una fabbrica di conserve, in una di sottaceti, sono stato marinaio, ho trascorso mesi fra le schiere di disoccupati a cercar lavoro; ed è questo lato della mia vita che io venero di più, e a cui voglio restare attaccato finché vivo.”
Jack London
Non si possono leggere La strada, Martin Eden, Il tallone di ferro e in particolare le pagine che seguono senza essere spinti a guardare fuori della finestra, a osservare quanto succede giù in strada, a interrogarsi senza remore sulla realtà che ci sta intorno, a sentirne e condividerne il pulsare continuo e vitale. E, in particolare, a far tutto ciò non con distaccata freddezza o – peggio – con cinica disillusione, bensì con la passione che ha sempre guidato la penna di Jack London. In un panorama editoriale che sembra continuare a privilegiare il ripiegamento su se stessi, il narcisismo e l’individualismo, le piccole tempeste nella tazzina da tè, il rifiuto dell’impegno e dello schierarsi, l’accettazione del «come è» e l’ossessiva ricerca in esso d’una piccola (e illusoria) nicchia personale, ben venga l’aria pura, piena d’ossigeno e di vita, che spira ormai da cent’anni da questi testi, da queste parole.
(dall'introduzione di Mario Maffi)
- ISBN: 8861908748
- Casa Editrice: Chiarelettere
- Pagine: 144
- Data di uscita: 27-10-2016
Recensioni
In questo breve volume sono raccolti diversi scritti di Jack London relativi alla società e alla politica. Nella prima parte si tratta di scritti relativi a sé stesso, alla sua visione del mondo e della società, alle sue esperienze passate e alla situazione americana (e globale) agli inizi del secolo Leggi tutto
Dopo il libretto rosso di Mao Tse-Tung ecco il libretto rosso di Jack London. Mamma mia cosa non è quest’uomo! Ma quanto lo posso amare?! È un concentrato di rabbia, rancore e socialismo, di quello bello potente. Dopo aver letto Martin Eden questo libro è d’obbligo.
Questo libro è molto interessante perché mostra il sogno del socialismo prima della Rivoluzione d'ottobre. Jack London racconta come è diventato socialista e quale sia la sua visione del mondo, quali sono le speranze che nutre per la società. Mostra un magnifico idealismo e ha suscitato in me, lettr Leggi tutto
Mah, si. Boh.
Non conoscevo l’anima socialista di Jack London. È stato molto interessante scoprirla per avere una chiave di lettura diversa e più consapevole degli altri suoi scritti. Chissà che avrebbe detto vedendo l’impero odierno di Jeff Bezos…
Da far leggere a tutti gli stronzi lavoristi veneti. Fa davvero strano sentir parlare di sindacati, scioperi e socialismo negli Stati Uniti di inizio '900. Fa ancora più strano sapere che sono passati 116 anni e non è cambiato un cazzo di niente.
Jack è Jack e va letto. Sono pagine ricche di passione e rabbia verso la società, una società che nonostante il passare del tempo purtroppo non è cambiata. Nelle sue parole ci possiamo ancora rispecchiare e ancora incazzare, purtroppo.
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