Sinossi
Gennaio 1945, la guerra non è ancora finita: per ordine sovietico inizia la deportazione della minoranza tedesca rumena nei campi di lavoro forzato dell'Ucraina. Qui inizia anche la storia del diciassettenne Leo Auberg, partito per il lager con l'ingenua incoscienza del ragazzo ansioso di sfuggire all'angustia della vita di provincia. Cinque anni durerà l'esperienza terribile della fame e del freddo, della fatica estrema e della morte quotidiana. Per scrivere questo libro Herta Müller ha raccolto le testimonianze e i ricordi dei sopravvissuti e in primo luogo quelli del poeta rumeno tedesco Oskar Pastior. Avrebbe dovuto essere un'opera scritta a quattro mani, che Herta Müller decise di proseguire e concludere da sola dopo la morte di Pastior nel 2006. È infatti attraverso gli occhi di quest'ultimo, e cioè quelli del ragazzo Leo nel libro, che la realtà del lager si mostra al lettore. Gli occhi e la memoria parlano con lingua poetica e dura, metaforica e scarna, reale e nello stesso tempo surreale - come la condizione stessa della mente quando il corpo è piagato dal freddo e dalla fame. Fondato sulla realtà del lager, intessuto dei suoi oggetti e della passione, quasi dell'ossessione per il dettaglio quale essenza della memoria e della percezione, questo romanzo è un potente testo narrativo.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 251
- Data di uscita: 26-04-2012
Recensioni
A book which must not be rushed through, that's how beautiful the language is. It's hard to believe it was translated from the German. A book about the will to live, among other things, and the richness of life even under horribly reduced circumstances. To read it merely as an account of life in the Leggi tutto
Although I’ll say SPOILERS FOLLOW, this isn’t a book you read for its plot. We know the plot: horrendous times of hardship and near-starvation in a forced labor camp. While the characters may be fictional, the existence of these labor camps is a relatively unknown historical fact. After the end of W Leggi tutto
This book ends with a grown man dancing with a raisin. And then eating it. The fact that I, someone whose life has been as far from Gulag survivor as they come, can, after reading this book, not see that image as weird and inconsequential, but layered with all of the pathos, dignity, gruesomeness, ri Leggi tutto
Lange wollte ich dieses Buch nicht lesen, da sehr viele Rezensionen eher negativ ausfallen. Der Stil sei zu verkünstelt und emotionslos. Umso größer war meine Überraschung als mich bereits die ersten Zeilen fasziniert haben. Zugegeben die Sprache ist gewöhnungsbedürftig und in der Tat sehr experimen Leggi tutto
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