

Sinossi
Dopo il grande esordio di "Ossi di seppia", con "Le occasioni" (1939) Eugenio Montale compiva un altro passo decisivo nel movimento della poesia novecentesca, introducendo modalità espressive capaci di imporsi come esempio imprescindibile, quasi come una nuova grammatica della ricerca poetica. Lo scrive Luigi Blasucci: «con Montale si assiste non solo a un arricchimento del lessico poetico nell'ambito della realtà naturale, ma a un'estensione di quel lessico al mondo degli oggetti, artigianali, meccanici o tecnologici; quegli oggetti, grandi e piccoli, che popolano la nostra quotidianità di moderni e che Montale è riuscito per primo a guadagnare alla dicibilità poetica: dal rimorchiatore alla petroliera, dalla matita delle labbra all'orologio da polso». Il poeta realizza dunque un'operazione potentemente inclusiva, e cioè quella «immissione del reale anche umile nel lessico aristocratico e schivo della nostra poesia, e più propriamente della nostra poesia lirica: un processo iniziatosi con la letteratura romantica e proseguito con varietà di motivazioni letterarie, ma con continuità di direzione, nella poesia del secondo Ottocento e del primo Novecento». Eppure, e a segnalarlo è Vittorio Sereni, l'eco delle sue parole lascia in noi «una memoria d'assoluto. Montale è il primo poeta nostro che abbia saputo rivelare, attraverso la propria intima problematicità, tutte le risorse di poesia che il nostro mondo moderno racchiude». Capolavoro della poesia mondiale, "Le occasioni" è qui accompagnato da un ampio commento di Tiziana de Rogatis, che ci consente di entrare nel vivo del dettaglio, di perlustrare a fondo il testo, ricavandone sempre nuove scoperte di senso, sempre più aperte emozioni. Con un saggio di Luigi Blasucci e uno scritto di Vittorio Sereni.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 282
- Data di uscita: 04-09-2018
Recensioni
Sva je prilika prozboriti o „Prilikama”. Čitao sam ih i u Beogradu i na 10 000 metara nadmorske visine i u Milanu. Video sam i ulicu u kojoj je Montale živeo: zgradu i tri svetla na spratu. Svet stihova ukrstio se sa gradom. Međutim, nešto je zapinjalo, nešto je stalno izmicalo. Oseća se veliki lirs Leggi tutto
A mio parere, non la migliore raccolta di Montale. Alcuni versi però sono molto belli. Io, in particolare, ho adorato ACCELERATO. Fu così, com’è il brividopungente che trascorrei sobborghi e sollevaalle aste delle torrila cenere del giorno, com’è il soffiopiovorno che ripetetra le sbarre l’assaltoai sa Leggi tutto
The life that makes a myth of you is still To brief if it contains you! Your icon lights the radiant interior. Outside it’s raining. La vita che t'affabula è ancora troppo breve se ti contiene! Schiude la tua icona il fondo luminoso. Fuori piove.
“Dove il cigno crudele si liscia e si contorce, sul pelo dello stagno, tra il fogliame, si risveglia una sfera, dieci sfere, una torcia dal fondo, dieci torce, – e un sole si bilancia a stento nella prim’aria, su domi verdicupi e globi a sghembo d’araucaria, che scioglie come liane braccia di pietra, allaccia Leggi tutto
Ti libero la fronte dai ghiaccioliche raccogliesti traversando l'altenebulose; hai le penne laceratedai cicloni, ti desti a soprassalti.Mezzodì: allunga nel riquadro il nespolol'ombra nera, s'ostina in cielo un solefreddoloso; e l'altre ombre che scantonanonel vicolo non sanno che sei qui.
"Occorrono troppe vite per farne una." (L'Estate, p. 88)
“La morte non ha altra voce Di quella che spande la vita”
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