

Sinossi
"Arturo si era convinto di potere una vita speciale, ma poi non muoveva passi, verso l'ignoto, per paura di una vita vera. Il risultato era una vita fasulla, come quella delle formiche inoperose." È da dieci anni che Arturo non sale su un tram. L'ultima volta che lo ha fatto era un giovane attore di belle speranze e andava a incontrare una ragazza perfetta e misteriosa, con il nome di un'isola, quella leggendaria di Platone: Atlantide. Ma il destino cancella il loro appuntamento e, da lì in poi, niente andrà come doveva andare. Oggi Arturo è un quarantenne tormentato da mille paure. Mentre attorno tutto si muove, lui resta fermo, immobile, come un divano rimasto con la plastica addosso in quelle stanze in cui non si entra per paura di sporcare. Quando sale sul tram 14, che da Porta Maggiore scandisce piano tutta la Prenestina, ha un cappellino in testa per nascondere i pensieri scomodi e nella pancia il peso rumoroso dei rimpianti. E mentre i binari scorrono lenti, in una Roma che si risveglia dall'inverno, e la gente sale e scende, ognuno con la sua storia complicata appesa al braccio come una ventiquattrore, Arturo, che nella sua vita sbagliata ha sempre aspettato troppo, fa i conti con il passato, cercando il coraggio di prenotare la sua fermata. Perché nel posto in cui sta andando c'è forse l'ultima possibilità di ricominciare daccapo, e di prendersi quel futuro bello da cui lui è sempre scappato.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 150
- Data di uscita: 27-03-2018
Recensioni
Cartoline da Roma. Mi hai fatto, Celeste, quello che facevamo ai vasetti vuoti dello yogurt. Che li trasformavamo in piantine, infilandoci dentro un poco d'ovatta bagnata e qualche lenticchia. E tu avresti potuto buttarmi via, nella plastica, invece mi hai dato delle minute foglie verdi e un'altra
Descrivervi “Le poche cose certe” è più che difficile: Valentina Farinaccio ha una scrittura così densa ed evocativa che l’unica cosa che si può fare è perdersi tra le sue pagine. La sua propensione al racconto non lascia scampo: imbriglia nella rete delle sue parole, nella bellezza delle immagini c Leggi tutto
Romantico delicato, doloroso.. ecco tre aggettivi che mi vengono in mente pensando a "le poche cose certe" di Valentina Farinaccio... Arturo ha circa 40 anni ed un milione di paure ed insicurezze che ha coltivato diligentemente nel tempo:è un ex attore, caduto nel dimenticatoio, dipendente dalla dro Leggi tutto
Non è facile parlare di questo libro. È denso, è istinto, è pelle. Un'alternanza tra passato e presente, tra prima e dopo, tra andata e ritorno del tram numero 14. "Arturo era stato a un passo da ogni cosa, questo il nodo intricato della sua esistenza. Vicino alla morte, vicino all'amore. E tutto av Leggi tutto
Ho molto apprezzato l'idea narrativa che si muove sui binari del tram in un senso (passato) e nel senso opposto (presente) per raccontare la lotta interiore del protagonista. La scrittura è molto scorrevole e devo dire che fino alla prima metà anche la storia mi aveva molto appassionata. Ad un certo Leggi tutto
Boh. Non l'ho capito.
Con Le poche cose certe, per quel che mi riguarda, Valentina Farinaccio stravince. Questo succede per l'intensità e l'emozionalità di una storia struggente, per lo stile di scrittura cristallino, costituito da parole che si rincorrono e si agguantano e da frasi evocative che a tratti si lasciano sot Leggi tutto
Romanzo breve e tutto sommato scorrevole, sebbene abbia trovato lo stile dell’autrice poetico ma spesso anche pesante. (Per quanto riguarda i personaggi della storia: Arturo, un po’ meno pare su questa Atlantide che hai incontrato sì e no una volta e mezza). Un libro che non mi ha convinta del tutto Leggi tutto
Per migliorarsi bisogna riscattare i propri errori. O almeno provarci
Citazioni
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