

Sinossi
«Carlotta mia, io dell'arancio amaro conosco solo le spine e ormai non mi fanno più male. Ma il profumo del suo fiore bianco è il tuo, è quello della libertà.» A cosa serve essere giovane e piena di progetti, se sei nata nel tempo sbagliato? Tre protagoniste straordinarie fronteggiano la sfida più grande: trovare il senso del proprio essere donne in un mondo che vorrebbe scegliere al posto loro. Nardina, dolce e paziente, che sogna di laurearsi ma finisce intrappolata nel ruolo di moglie. Sabedda, selvatica e fiera, che vorrebbe poter decidere il proprio futuro ma è troppo povera per poterlo fare. Carlotta, orgogliosa e determinata, che vorrebbe diventare avvocato in un mondo dove solo i maschi ritengono di poter esercitare la professione. E un segreto, che affonda nella notte in cui i loro destini si sono uniti per sempre. Tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento, Sabedda, Nardina e Carlotta lottano e amano sullo sfondo di un mondo che cambia, che attraversa il Fascismo e la guerra, che approda alla nuova speranza della ricostruzione. Per ciascuna di loro, la vita ha in serbo prove durissime ma anche la forza di un amore più grande del giudizio degli uomini. Partendo da una storia vera, Milena Palminteri esordisce con un romanzo maturo e travolgente, scritto con una lingua ricca di sfumature, popolato di personaggi memorabili per la dolente fierezza con cui abbracciano i propri destini.
- ISBN: 883011037X
- Casa Editrice: Bompiani
- Pagine: 448
- Data di uscita: 26-06-2024
Recensioni
Ho ceduto e alla fine l’ho letto! Come l’arancio amaro è in cima alle classifiche da settimane. Convinta che fosse il solito specchietto per le allodole, ho cercato di resistere e di non farmi sedurre e cedere, ma è stato praticamente impossibile tenere fede a quanto mi ero ripromessa, cioè di non le Leggi tutto
Non c'è una parola fuori posto in questa storia, non un tassello che non vada dove debba andare. Tutto trova una sistemazione, ogni situazione avrà la sua risoluzione, solo quel vuoto nel cuore di Carlotta pare non debba trovare requie. La recensione completa nel blog
Dell’arancio amaro conosco solo le spine e ormai non mi fanno più male. Ma il profumo del suo fiore bianco è il tuo, ed è quello della libertà. Fatti albero di arancio amaro, con le spine e coi fiori. Simbolo di dolore é l'arancio amaro ma anche di rinascita . É un romanzo che coinvolge in una storia d Leggi tutto
Titolo ammiccante, copertina pastello con rimandi alla pittura di inizio novecento, Sicilia, donne protagoniste, riscatto dei deboli, utilizzo del dialetto q.b. ed ecco pronta la ricetta del romanzo dell'estate. Sono fuori dal coro, ma non mi sono strappata i capelli inneggiando al capolavoro come ho Leggi tutto
Ecco l'ennesimo romanzo con tutti gli ingredienti che contano per renderlo appetibile. Diciamo bene fino a poco meno di metà con alcune parti ben riuscite, poi scompaiono i dialoghi fino all'exploit finale decisamente scialbo.
Leoni di Sicilia docet, ma docet male.
Basta solo superare le difficoltà iniziali legate al siciliano stretto e ai legami familiari (che consiglio di annotare per non confondersi). E diventa, poi, un romanzo bellissimo, scritto divinamente per essere un esordio narrativo, con un finale che mi ha emozionato.
Le ultime 30 pagine sono state per me una lacrima dietro l'altra. Inizialmente sono stata tentata di abbandonare il libro... Trovavo ostico non tanto il dialetto, perché lo comprendo perfettamente, ma piuttosto la composizione al contrario Delle frasi 😊 Ma dopo un po' mi sono abbandonata alla storia Leggi tutto
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