Infelicità senza desideri
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Tradotto da: Bruna Bianchi
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Sinossi
«Scrivo la storia di mia madre, in primo luogo perché credo di sapere su di lei e su come maturò la sua morte più di qualunque intervistatore estraneo […] e perché, esattamente come qualsiasi intervistatore esterno, anche se in altra maniera, vorrei fare, di questa morte volontaria, un caso.»
È il 21 novembre 1971, Handke ha ventinove anni quando apprende dalla Volkszeitung, un quotidiano locale, alla rubrica Varie, la notizia della morte della madre. Da quel momento il bisogno di scrivere di lei si fa violento, e al contempo vago: lo scrittore sente che gli sarà necessario uno sforzo enorme, su se stesso e sulla macchina da scrivere, per raccontare con massima precisione quello che ha intenzione di raccontare – qualcosa di vicinissimo a un’autobiografia. Sua madre è una donna invisibile. Una donna che, per dare un padre al figlio che aspetta da un uomo sposato, lascia la Carinzia slovena in cui è cresciuta per seguire a Berlino un sottoufficiale della Wehrmacht. Finita la guerra, torna in quella provincia intrisa di cattolicesimo barocco e mesto, dove dominano le apparenze e i pensieri avari, i desideri sono visti di cattivo occhio e la felicità è sconveniente. L’unica cosa che sua madre desidera è ricominciare a studiare. Si appassiona a Hamsun, a Dostoevskij, a Faulkner: ma la letteratura non le insegna a pensare finalmente a se stessa, le spiega soltanto che ormai è troppo tardi. A cinquantun anni si toglie la vita ingoiando una manciata di pillole. Suo figlio, lo scrittore tenuto d’occhio dalla critica per il talento eversivo e sperimentatore, eredita allora quella questione aperta: lo scontro con la vita e la letteratura, l’urgenza di scrivere (di sua madre) «in modo più preciso», senza psicologismi, forzando la biologia fino alla radice di uno sradicamento esistenziale e letterario. Ne nasce un libro straordinario, il suo capolavoro.
- ISBN: 8823533112
- Casa Editrice: Guanda
- Pagine: 112
- Data di uscita: 06-10-2023
Recensioni
I came to this slim novella through Maggie Nelson, who recommends it in RED PARTS. It is the story of Handke's mother's suicide, and his rapid attempts to capture it and her life through writing. Handke is a strange, wonderful writer and I raced through the early part of this with pleasure, as he co Leggi tutto
A HYMN TO TRAGEDY It is a difficult proposition to write a memoir about the death of one’s mother, and that too when she commits suicide at the age of 51 ( I have a somber association with that number as my mother too passed away at that age) . A Sorrow beyond dreams is Handke's poignant account of Leggi tutto
What’s in a name – this is described as a semi-autobiographical novel but it’s really a memoir, just that, written in the white hot anguish left behind by Peter Handke’s mother who committed suicide at the age of 51 in 1971. This memoir was published the following year. The very ordinary miserable s Leggi tutto
What does it mean to write about Death, not abstract death, or death of some invented Other, but Death in its most personal, intimate, self-shattering form? How, when the act of writing, of composition, is inherently distancing, can one write about that which is closest to us? The relationship of Li Leggi tutto
همین که کلمه فقر به میان می آید، همیشه به این فکر می کنم که یکی بود، یکی نبود! و تا حد زیادی هم آدم آن را از دهان کسانی می شوند که در گذشته به آن دچار بوده اند، کلمه ای متصل به کودکی. یعنی نه اینکه "من فقیر بودم"، بلکه "پدر و مادرم انسان های فقیری بودند". توضیح واضحاتی شترپلنگ به قصد رنگ و لعاب زدن Leggi tutto
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