

Una gentilezza infinita. Storie vere di amore, cura e generosità raccontate da un'infermiera
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Sinossi
Le luci al neon, le pareti bianche e fredde. Il corpo di un bambino avvolto in un morbido lenzuolo. E una donna, china su di lui, che sussurra qualcosa mentre gli bacia il volto e gli accarezza le ginocchia. Molti piani più in basso, nel caos saturo di odori e voci del pronto soccorso, tra alcolisti, senzatetto e il viavai di medici e barelle, una vecchia dall'aria smarrita racconta di un abito da sposa confezionato con la seta di un paracadute. Da qualche altra parte c'è Tia, una bimba di cinque anni. La lastra mostra una grossa nuvola bianca, proprio al centro del cervello. Ma Tia ride, ride con gli altri bambini intorno a lei, e sua madre vorrebbe tenersi stretta per sempre quella risata. Intanto, nel reparto di psichiatria, Derek urla che qualcuno gli sta rubando l'anima, e quasi non si accorge che dalle braccia ricoperte di tagli il suo sangue zampilla come un torrente in primavera. È un'umanità dolente quella che ogni giorno varca le soglie di un ospedale. Migliaia di persone che si affidano ai medici nella speranza di non vedere spezzato il filo che le lega alla vita. Migliaia di volti e storie diverse, accomunati dalla sofferenza e dal bisogno di aiuto, di comprensione, a volte solo di ascolto. Secondo Christie Watson - per vent'anni infermiera presso alcuni grandi ospedali di Londra - a farsi carico di questi bisogni sono in primo luogo gli infermieri. Sono loro a prendersi cura dei pazienti, somministrando farmaci, assistendoli nella pulizia personale e, soprattutto, offrendo attenzione, empatia, gentilezza, generosità, una parola di conforto, un gesto di compassione. E questo nonostante i turni massacranti e caotici, lo stress e la stanchezza; nonostante i continui tagli al bilancio, la cronica mancanza di personale, di posti letto, di formazione, di risorse drenate sempre a vantaggio della sanità privata. Una presenza silenziosa, quella degli infermieri, sottotraccia, data quasi per scontata nella routine ospedaliera. Una presenza fatta di «normale» eroismo quotidiano ed errori, di dedizione all'altro e distacco emotivo, di «linee guida» e fiducia nei colleghi, di preparazione e istinto, di competenza e autoriflessione. Una presenza imprescindibile per i pazienti e i loro familiari, perché, quando le cure falliscono e la speranza ha ormai lasciato la stanza, al capezzale del malato rimane solo l'infermiera a offrire quello che manca: la dignità, la pace, a volte anche un po' d'amore. E di amore, in fondo, parla Una gentilezza infinita. Di amore per la vita, per questa cosa straordinariamente fragile che ci portiamo addosso, con tutte le sue meraviglie e i suoi orrori, e che ci insegna che solo insieme possiamo andare incontro a un destino impossibile da prevedere.
- ISBN:
- Casa Editrice:
- Pagine: 276
- Data di uscita: 25-09-2018
Recensioni
Book Reviewed by Nia on www.whisperingstories.com This is a powerful and beautifully written book, a heartfelt account about the practicalities of nursing and the toll it takes on the people who have chosen the career. I enjoyed the way this book was laid out, first starting with Watson’s decision to Leggi tutto
This advance reader copy was provided by Crown Publishing via NetGalley. This book was written by a woman who became a nurse 20 years ago in the United Kingdom under the auspices of the NHS or National Health Service. Working in the healthcare profession is about as "real" as you can get, so as a lov Leggi tutto
Christie Watson spent twenty years as a nurse, and in this intimate, poignant, and remarkably powerful book, she shares its secrets. Christie Watson worked for the NHS for twenty years. She takes us on her journey from her very first day in training, walking along the hospital corridors, telling us w Leggi tutto
Another medical memoir, this time told from a nurse rather than doctor’s perspective, this charts the nursing career of Christie Watson as she explores what it is to be a nurse in a struggling NHS. I found the writing style quite dry in the beginning. There’s a lot of medical jargon that, even as a Leggi tutto
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