Sui social se ne sta parlando molto, tra critiche e ironie. No, non parliamo di Sanremo, ma di “Non mi avete fatto niente”, il nuovo libro di Fabrizio Corona, già nei piani alti delle classifiche. Questa reazione della rete spinge a una riflessione…

Sui social se ne sta parlando molto, tra critiche e ironie. No, non parliamo di Sanremo, ma di Non mi avete fatto niente, il nuovo libro di Fabrizio Corona (personaggio che spesso fa discutere, e su cui molto si è scritto e detto), da poco in libreria e subito nei piani alti delle classifiche.  Per il figlio del giornalista Vittorio non si tratta della prima volta tra gli scaffali: ha già pubblicato, tra gli altri, La mia prigione (Cairo), il giallo Chi ha ucciso Norma Jean? (Cairo), Mea culpa. Voglio che mio figlio sia orgoglioso di me (Oscar Mondadori) e, nel 2016, La cattiva strada (Mondadori).

Fabrizio corona

In questo nuovo libro Corona si leva metaforicamente il cerotto dalla bocca e parla di conti fuori e dentro la galera, lacrime, dolore e amore, come quello per suo figlio Carlos Maria, che ha chiesto al papà di poter essere presente in questo racconto con una lettera aperta in cui spiega chi è per lui quel padre che ha sempre chiamato solo “Fabrizio”.

Uscito dal carcere, Corona continua a far parlare di sé, anche e soprattutto per la sua vita privata: dopo la separazione dalla moglie, la modella croata Nina Moric, si lega alla showgirl argentina Belén Rodríguez e in seguito a Silvia Provvedi, cantante delle Donatella che gli resta vicina negli ultimi mesi di detenzione. Tra le ultime avventure amorose gli si attribuisce anche una breve storia con l’attrice Asia Argento, tra l’altro subito dopo le accuse di molestia da parte di Jimmy Bennett.

Rapine subite e malavita, sequestri e denunce, arringhe e odio, calciatori e cacciatori di denari, soldi rubati e tradimenti, ingiusta giustizia e politica, regole e regolamenti: Corona scrive la sua verità. Facendo nomi e cognomi, come suo solito.

Quello che colpisce di più di Non mi avete fatto niente, però, non è tanto il contenuto, quanto il modo in cui è stato accolto, soprattutto sui social, che si sono riempiti in poco tempo di commenti sul libro. Tra vari insulti, espressioni indignate e polemiche, non mancano gif e osservazioni più ironiche, in particolare in riferimento all’incipit del capitolo Fighe (la pagina del libro diventata virale), in cui Corona scrive di essere dotato di un magnetismo particolare, grazie al quale riuscirebbe a portarsi una donna a letto con un solo sguardo…

Fabrizio corona

Al di là delle critiche, delle battute, dei pareri personali, il punto su cui gli utenti continuano a insistere maggiormente (mostrando disappunto e sconcerto) è quanto il libro di Corona stia vendendo.

Il caso di Corona, però, non si limita soltanto alla lettura di commenti sprezzanti sul suo testo. Lo spiega bene Loredana Lipperini sul suo blog: “La reazione social su Corona è interessante. Perché è un sintomo importante. Se tante persone sentono il bisogno di postare il proprio disprezzo, o addirittura di comparare Corona con Nabokov, che è come parlare di astronavi in un discorso ufficiale agli studenti (va bene, Vonnegut lo ha fatto: ma era Vonnegut, cari), significa che abbiamo un problema. Lo stesso che evidenzia Mario Tronti (parliamo del massimo studioso del marxismo operaista, non di un fan del postmoderno) in un’intervista apparsa su Repubblica: dice, Tronti, che la cultura di sinistra non ha più capito il popolo. Che la sinistra se ne andava allegramente all’Auditorium alle nove di sera mentre quel popolo che diceva di amare si svegliava alle sei del mattino. E non intendeva dire che non bisogna andare all’Auditorium, ma che bisogna capire, e che – appunto – col disprezzo degli ignorantoni che votano Cinquestelle e Lega, e magari leggono pure Corona, non si va da nessuna parte“.

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