Sognavano di ricostruire Kobane, al confine con la Siria, e volevano mettere in piedi anche una biblioteca. Ma il terrorismo legato all’Isis ha compiuto un massacro di ragazzi volontari. E in Turchia è polemica politica…

Erano studenti volontari turchi e curdi, tra i 18 e i 25 anni. Sognavano di ricostruire Kobane, al confine con la Siria, e volevano mettere in piedi anche una biblioteca, oltre che ripiantare un bosco. Ma il terrorismo legato all’Isis ha compiuto una nuova strage. Stando al quotidiano Hurriyet, una 18enne si è fatta esplodere a Suruc, nel centro culturale Amarac, causando la morte di circa 50 ragazzi.

Il collettivo, legato alla Federazione dei giovani socialisti, era radunato in giardino, per una  breve conferenza stampa prima di attraversare la frontiera. I feriti sarebbero un centinaio. 

LA POLEMICA IN TURCHIA –  Una tragedia che sta causando molte polemiche in Turchia. Condanno quelli che hanno commesso questa brutalità. Il terrore deve essere condannato da dovunque provenga”, ha dichiarato il presidente turco Erdogan. Ma, come riporta anche rainews.it, da più parti piovono critiche verso Ankara, giudicata troppo morbida nel contrasto ai jihadisti. Anche il il Pkk ha attaccato Erdogan: “Non distinguiamo più fra militanti dell’Isis e agenti dell’intelligence turca. Questo massacro è stato perpetrato dall’Akp”. Sotto accusa pure la polizia turca, che avrebbe allontanato chi voleva aiutare i feriti dopo l’attentato.

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